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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Assistenza infermieristica a rischio, Perrone incontra i lavoratori

Dopo aver ricevuto il personale infermieristico del Vito Fazzi, da ieri in stato di agitazione, il sindaco Perrone ha scritto all'assessore regionale alla Sanità Attolini e al direttore dell'Asl di Lecce Mellone per promuovere un incontro tra le parti

 

LECCE – La sirena d'allarme per l'assistenza infermieristica presso il “Vito Fazzi“ di Lecce, così come in numerosi presidi ospedalieri di tutta la provincia, è suonata. Nella prima assemblea sindacale del 13 febbraio, erano già venuti al pettine tutti i nodi della categoria: dalla storica carenza di organico che si è cronicizzata (determinando un sovraccarico di lavoro per poche unità di personale), fino ai turni di lavoro soggetti a continue variazioni che rendono difficile conciliare le esigenze di vita famigliare.
 
Le ripercussioni sui pazienti, poi, non sono da meno: il rischio è l'assistenza infermieristica non raggiunga nemmeno i livelli minimi garantiti dal servizio sanitario. I lavoratori, da ieri in stato d'agitazione e il sindacato di categoria Nursind, hanno già proclamato uno sciopero di 24 ore per il prossimo 2 aprile: ma la protesta degli infermieri potrebbe continuare ad oltranza.
 
Per tamponare una situazione che fa acqua da tutte le parti, gli infermieri e il segretario Nurisnd, Graziano Paolo Accogli hanno chiesto un incontro al sindaco di Lecce, Paolo Perrone che ha accolto le richieste dei lavoratori. Carta e penna alla mano, il primo cittadino ha deciso di scrivere una lettera all'assessore regionale alla Sanità, Ettore Attolini, al direttore della Asl di Lecce Valdo Mellone e per conoscenza anche alla vicepresidente della Regione, Loredana Capone per sollecitare un incontro tra le parti, attivando un percorso che porti alla soluzione di un problema fin troppo vecchio.
 
"Qualcuno mi ha accusato di fare campagna elettorale sui temi della sanità, ma quel qualcuno non sa che io sono sempre pronto ad entrare nelle questioni sanitarie perché, da una parte gli operatori e dall'altra i pazienti, mi chiedono quotidianamente di intervenire. - ha detto il sindaco - Molte volte ho fatto sopralluoghi e visite al Fazzi, senza neanche avvisare la direzione sanitaria. Ogni volta, ho riscontrato sentimenti di unanime incertezza e di rassegnazione. Prendo posizione anche questa volta, facendo mie le loro esigenze. Perché la sanità è una cosa seria".
 
"I servizi sanitari non possono essere sottovalutati - ha aggiunto il consigliere regionale Roberto Marti - ecco perché è necessario intervenire tempestivamente quando viene lanciato un grido d'allarme. Questo, per i lavoratori e per tutti i pazienti, il cui diritto alla salute è sacrosanto". Secondo il consigliere comunale Roberto Martella, il problema è territoriale:i “In numerose occasioni abbiamo lamentato la totale assenza della parte sociale e sanitaria in tutti i comuni. Non c'è personale e i pazienti non possono essere accuditi. Al Fazzi sei terapiste devono coprire tutti i reparti. È inconcepibile".
 
Sulla stessa lunghezza d'onda, anche il consigliere comunale Vittorio Solero che fa i conti in tasca alla sanità locale: “È stato calcolato che la copertura di assistenza al Fazzi è pari al 60 percento, cioè circa duecento unità in meno rispetto al dovuto. Quando il sindaco Perrone si è opposto fermamente alla chiusura del presidio ospedaliero di Campi, fu rassicurato dal centrosinistra regionale, che promise un potenziamento delle strutture che nei fatti non c'è mai stato. Anzi. Abbiamo assistito ad un totale depotenziamento dei servizi“.
 
“Nefrologia, dialisi, oncologia, rianimazione, urologia2, radiologia, dermatologia, chirurgia plastica, pronto soccorso, endocrinologia: questi sono solo alcuni dei reparti che vivono da tempo l'emergenza“, conclude Solero che manifesta “piena solidarietà a chi oggi ha il coraggio di manifestare sperando davvero di far breccia su una sordità ormai atavica“.

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