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Perrone: "La chiusura di Campi non è colpa del governo"

Il sindaco di Lecce "assolve" l'esecutivo nazionale in merito ai tagli alle strutture sanitarie salentine e rilancia le critiche al centrosinistra in merito al "Fazzi", dopo la chiusura di Campi

LECCE - Fa ancora discutere la visita di una delegazione del Pd all'ospedale Vito Fazzi di Lecce, sabato scorso, dopo le polemiche innestate dal primo cittadino del capoluogo salentino, Paolo Perrone, che aveva accusato il governatore Vendola e il suo piano sanitario, che avrebbero causato, con la chiusura di Campi Salentina, un sovraccarico gravoso dell'utenza del nosocomio leccese. La delegazione del Pd era stata al Fazzi, per comprendere gli effettivi disagi dalla bocca dei dirigenti sanitari.

Perrone torna alla carica, criticando gli esponenti del centrosinistra che avrebbero scaricato le colpe della chiusura di Campi sul governo nazionale: "Dispiace - afferma - che anche su materie delicate come queste ci si nasconda dietro il rimpallo di responsabilità. Come si fa a dire che l'ospedale di Campi Salentina chiude per colpa del governo? Non esiste alcun atto che va in questa direzione".

Il sindaco di Lecce ritiene che la ventilata chiusura del San Pio da Pietrelcina abbia pesanti ripercussioni sul Vito Fazzi di Lecce: "Prendo atto con soddisfazione - aggiunge - che finalmente il Pd si sia convinto della giustezza delle nostre considerazioni, condividendo il fatto che la soppressione del nosocomio di Campi Salentina sia assolutamente inaccettabile. Ma il partito si assuma sino in fondo tutte le proprie responsabilità. Piuttosto che fare passeggiate al Fazzi, sarebbe stato meglio partecipare alle riunioni con i sindaci del Nord Salento che da tempo hanno preso a cuore questa vicenda e, soprattutto, invitare i propri rappresentanti in giunta e in consiglio regionale a porre rimedio concretamente a questa situazione".

Non mi interessano - afferma ancora Perrone - le polemiche fini a se stesse. A me stanno a cuore le esigenze della popolazione leccese e salentina". Intanto restano sul tappeto i problemi della sanità leccese. Secondo un allarme lanciato in queste ore, sembrerebbe che la Asl del capoluogo salentino rischi di rimanere senza medici; nel corso del 2011, infatti, saranno più di cento i camici bianchi che andranno in pensione, con ripercussioni sul buon funzionamento della macchina sanitaria: "Una notizia - ribadisce Perrone - che se dovesse essere confermata rischia di rendere ancora più gravi le difficoltà che si registreranno all'interno del Vito Fazzi di Lecce dopo la chiusura dell'ospedale di Campi Salentina"

E alle parole del sindaco di Lecce, seguono quelle del consigliere regionale, Saverio Congedo, che chiede a Vendola di dimostrare capacità d'ascolto sul taglio degli ospedali e di posti-letto: "Con le riunioni odierne delle Commissioni competenti - dichiara -, si è avviato l'esame del Piano di rientro definito dal governo regionale con i relativi tagli ad ospedali e posti-letto. Parte quindi una serie di audizioni che auspichiamo non siano meri riti fini a se stessi, ma occasioni per raccogliere proposte migliorative in un confronto sereno e costruttivo con istituzioni ed operatori".

"Essendo in discussione il diritto alla salute dei Pugliesi e la qualità dell'offerta sanitaria", Congedo ritiene indispensabile da parte del Governo-Vendola la capacità di "concreto ascolto che era stata indicata come un suo tratto distintivo" e "che è invece finora completamente mancata, come denunciato dall'unanimità delle forze sociali e dai rappresentanti delle comunità coinvolte".

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