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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Perrone replica al sindaco: "Noi trovammo debiti per 50 milioni di euro"

L'ex primo cittadino "corregge" i dati forniti dal nuovo e spiega: "Ci sono voci che i dirigenti hanno già respinto o ridimensionato"

LECCE - “Avremmo apprezzato oggi uno sforzo di chiarezza maggiore da parte del sindaco Salvemini nella rappresentazione ai cittadini dell'ammontare di questi debiti non previsti, che non sono 7 milioni di euro come egli stesso in un passaggio, forse un po' troppo timidamente, ammette”. L’ex primo cittadino di Lecce, Paolo Perrone, attuale consigliere comunale d’opposizione di Direzione Italia, esordisce così, a commento della conferenza stampa indetta dal sindaco Carlo Salvemini a Palazzo Carafa.

“È necessario spiegare infatti - continua Perrone - che in questa quota teorica ci sono voci di debito che i dirigenti di Palazzo Carafa hanno già respinto al mittente o ridimensionato nell'ammontare e altre voci che possono essere ridotte con una efficace negoziazione con i creditori. Ne consegue che questo debito è evidentemente inferiore a 7 milioni di euro e se anche fosse tanto, un Comune che ha un bilancio con 112 milioni di euro di spese correnti, può agevolmente ritrovare gli equilibri attraverso una variazione o con l'assestamento, com'è consuetudine”.

Perrone continua nella sua disamina, spiegando che “per anni abbiamo ascoltato il consigliere di opposizione Carlo Salvemini assiduamente sintonizzato sulle frequenze del dissesto per poi scoprire oggi che ci sono ‘al massimo’ (la citazione è sua) 7 milioni di debito”. E ironizza: “La montagna ha partorito il topolino”.

L'ex sindaco auspica comunque, in modo sincero, che la nuova amministrazione riesca fronteggiare le varie situazioni che incontrerà “nel modo più utile ai cittadini leccesi”. “So che governare è complicato e in questi giorni probabilmente lo sta scoprendo anche Carlo Salvemini, ma vorrei sommessamente ricordargli che noi all'insediamento trovammo oltre 50 milioni di euro di debiti non coperti sui fronti Leadri, Boc, Lupiae, Sirti, via Brenta e dei contenziosi sui rifiuti e con l'ex Iacp”. “Poi sappiamo tutti come è andata a finire e quindi - conclude -auguriamo a Salvemini le stesse fortune”.

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