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Assostampa: "Pagliaro viola regole". L'editore: "Si getta fango sui corretti"

Ieri il comunicato dell'associazione della stampa di Puglia che ha annunciato la volontà di attivarsi per far cessare gli "abusi" denunciati al contratto nazionale. La replica: "Accuse offensive e infamanti contro di noi"

LECCE - La partita si gioca tutta sulle regole e sul presente (oltre che futuro) del giornalismo locale. Da Assostampa Puglia, attraverso la voce del responsabile, Raffaele Lorusso, è arrivata ieri una dura accusa all'editore di Telerama, Paolo Pagliaro, in merito al trattamento del personale giornalistico. Questa la nota: "Il lupo perde il pelo ma non il vizio. L'editore di Telerama, Paolo Pagliaro, continua a predicare bene e a razzolare male. Nonostante accordi sindacali per la cassa integrazione in deroga, sottoscritti in sede istituzionale dinanzi a dirigenti della Regione Puglia, continua a non rispettare le regole, attingendo a piene mani a personale giornalistico esterno all'organico redazionale".

"Sopperire all'assenza di giornalisti collocati in Cig, il cui costo, è bene ricordarlo - prosegue Lorusso -, grava sulle casse della Regione Puglia e quindi dei cittadini pugliesi, sfruttando lo stato di bisogno di giornalisti precari con rapporti di lavoro non regolari, rappresenta una violazione della legge, del contratto di lavoro giornalistico, oltre che degli accordi sindacali sottoscritti. Nel dichiarare interrotte le relazioni industriali con Telerama, l'associazione della Stampa di Puglia annuncia che si attiverà in ogni sede per far cessare gli abusi e ottenere le giuste sanzioni nei confronti dell'editore".

Oggi, tocca all'editore, tirato in causa da Assostampa, replicare. Pagliaro si difende, ma, come accade nella logica calcistica, lo fa passando al contrattacco: "Spero che l'Assostampa sia consapevole dei danni che fa ai giornalisti e all'informazione tutta, senza peraltro stare a fianco di chi combatte per tutelare i posti di lavoro, diffondendo notizie false che fanno venire tanta voglia di mollare perché il momento è tanto delicato che difendersi dal 'fuoco amico' risulta assolutamente insopportabile".

"Si butta fango sui corretti - precisa - e si chiude un occhio con i furbetti. Queste accuse infamanti condite da attacchi offensivi sono facili da smontare. Non attingiamo ad alcuna risorsa e service esterni, come invece fanno quasi tutte le tv in Puglia, per la realizzazione di servizi giornalistici. Forse Lorusso si riferisce a collaborazioni minimali per 4 letture settimanali del telegiornale, peraltro richiestimi dalla redazione e che sono altra cosa rispetto all’attività redazionale, regolari collaborazioni che però, se Assostampa lo richiede, posso interrompere".

Per Pagliaro, "Lorusso spara a zero con l’intento evidente di distruggere Telerama e consentire la messa in moto della solita macchina di fango dei detrattori miei e della mia tv che, come prevedibile è già partita. A Telerama vige il Ccnl ed è perfettamente in regola con tutti gli enti previdenziali. E poi vorrei chiedere a Lorusso, che fine hanno fatto le iniziative promesse per accelerare il pagamento della cassa integrazione, la legge regionale sul sostegno all'editoria pugliese, il tavolo alla Regione? Se ne sono dimenticati all'Assostampa?"

"Perché - si chiede l'editore - l'Assostampa non denuncia le tv fantasma, non guarda i tanti precari del settore, agli addetti stampa a nero, ai collaboratori in nero delle testate on line, alle TV che utilizzano service di servizi giornalistici realizzati da dipendenti in cassa integrazione, a chi prende 4 euro a pezzo, a chi non prende gli stipendi da 7 mesi?"

Per l'editore, Assostampa non conosce Telerama, per questo si dice "amareggiato". Difende quella che definisce un’informazione "libera" ed "equidistante": "Piuttosto - conclude Pagliaro - se Assostampa vuole riprendere ad essere utile ai lavoratori, partecipasse all'incontro convocato per giovedì assieme agli altri sindacati che, invece, dimostrano grande senso di responsabilità". Pagliaro annuncia che, per tutelare la propria azienda, ha già dato mandato ai suoi legali per agire contro chi, "strumentalmente ha colto o coglierà l’occasione per diffamare la mia immagine e l’onore mio e di Telerama”.

Intanto, dalla Cgil Lecce l'attenzione è posta ai giornalisti e lavoratori di Canale 8, licenziati e senza corresponsione di alcun emolumento, che si ritrovano senza possibilità di ammortizzatori sociali "a seguito dell'evasione contributiva del cosiddetto editore del quale non si hanno più notizie": "La vicenda - dichiarano Daniela Campobasso e Salvatore Labriola - è già approdata sui tavoli dei legali dei fori di Lecce e Milano nonché della Procura della Repubblica. La Cgil confederale pertanto, insieme alla categoria di riferimento Slc Cgil, ha chiesto un incontro al Prefetto di Lecce al fine di riaccendere un faro che possa riconoscere diritti e dignità a lavoratori che per anni hanno dato voce alle problematiche del mondo del lavoro e che ora chiedono ascolto e una soluzione che possa garantire loro una forma di sostegno in una così difficile situazione".

In serata, controreplica di Raffaele Lorusso a Pagliaro: "Le farneticanti affermazioni dell'editore di Telerama confermano quanto denunciato dal sindacato dei giornalisti pugliesi. Il signor Paolo Pagliaro ammette di aver violato gli accordi sulla cassa integrazione guadagni in deroga, sottoscritta in Regione, attingendo a personale esterno al corpo redazionale, ricorrendo a contratti di lavoro precari. Basta questo per ritenere interrotte le relazioni industriali".

"Pagliaro - prosegue il comunicato - sapeva bene che sarebbe successo perché gli era stato ampiamente preannunciato già a luglio scorso, in un incontro sindacale in Assindustria Lecce, nel corso del quale fu invitato ad applicare correttamente gli accordi sulla Cig, a cominciare dalla turnazione e dal rispetto degli orari di lavoro dei singoli giornalisti. Nulla di tutto questo è avvenuto. Anzi, l'editore ha continuato a comportarsi in modo arrogante e inaccettabile per chi è abituato a rispettare le regole".

"Il signor Pagliaro - si legge - non può dare lezioni a nessuno, tantomeno al sindacato dei giornalisti. Le denunce di Assostampa sono all'attenzione delle autorità competenti. Se il signor Pagliaro è a conoscenza di altre situazione di irregolarità può segnalarle alle autorità che ritiene, ma prima guardi in casa propria. Il sindacato dei giornalisti pugliesi ribadisce la propria disponibilità a confrontarsi con chiunque, ma a patto che si parta dal riconoscimento reciproco delle regole, che fino a prova contraria sono quelle della Repubblica italiana e non della fantomatica Repubblica salentina da tempo vagheggiata dal signor Pagliaro. Nessun confronto con chi non rispetta le regole, gli accordi sindacali e i lavoratori".

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