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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica Ruffano

Polemica continua sul filo della "Danza delle Spade"

Sembra non aver fine la diatriba sulla questione del mancato patrocinio. Il numeor uno di Palazzo dei Celestini: "Polemica inutile". E intanto distensione fra Santuario e Fondazione: "Collaboreremo"

Sembra non aver fine la polemica tra l'amministrazione comunale di Ruffano e la Provincia di Lecce circa la questione del mancato patrocinio da parte della provincia per la Mostra Mercato e la Danza delle Spade, in seguito alla nascita della Fondazione "Notte di San Rocco". Di mercoledì 2 luglio la nota di disappunto del sindaco di Ruffano, Nicola Fiorito e l'assessore alle Attività Produttive, Luigi Casarano, recapitata a palazzo dei Celestini, in cui gli esponenti dell'amministrazione comunale rimproverano la provincia circa la mancata cooperazione con il comune di Ruffano. Puntuale la replica della Fondazione che accusa il comune di Ruffano di non aver aderito alla Fondazione nonostante- sottolineano dalla Fondazione- " i reiterati inviti, verbali e scritti, ed addirittura protocollati a palazzo di Città dal 28/01/2008". Di oggi, invece, una nota del presidente della provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino. "Con una lettera aperta a me indirizzata- afferma Pellegrino- il sindaco di Ruffano ed un suo assessore aprono una polemica, che a mio avviso non ha ragion d'essere".

"Nel gennaio di quest'anno - prosegue Pellegrino- è pervenuto alla Provincia dal Comitato promotore della istituzione della fondazione "Notte di San Rocco - pizzica, tamburello, scherma in ronda", una richiesta di adesione alla stessa. Sulla richiesta si sono espressi positivamente due commissioni consiliari ed il Consiglio provinciale, con delibera 23/04/08 n°31, ha deliberato all'unanimità l'adesione all'iniziativa nella stessa seduta. Il messaggio che la politica provinciale ha lanciato in tal modo al territorio a me sembrava chiarissimo. Come già per la Notte della Taranta, una Fondazione appariva strumento utile a rafforzare una identità territoriale in una logica condivisa al di là di ogni steccato di appartenenza politica, sul presupposto che i localismi diventano più deboli se divisi da conflitti politici, individualismi e particolarismi".

"Purtroppo a questo messaggio- continua Pellegrino - il territorio ha dato risposta negativa. Il rettore del santuario di San Rocco, don Rocco Zocco, ha avocato a sé un ruolo nella organizzazione dei festeggiamenti religiosi e civili indirizzando questa sua segnalazione non solo al Vescovo di Ugento, ma addirittura alla Procura della Repubblica. A sua volta la Pro-loco "San Rocco" ha, più cortesemente, paventato di poter essere esclusa dalla costituenda fondazione. Questo timore ho ritenuto di smentire inviando alla Pro-loco copia delle due deliberazioni adottate dal Consiglio provinciale, che attestavano il carattere aperto della costituenda Fondazione".

In questa situazione - conclude Giovanni Pellegrino- ad una richiesta di patrocinio pervenutami non dal Sindaco di Ruffano (come sarebbe stato istituzionalmente corretto), ma dal responsabile di un settore burocratico dell'amministrazione, ho risposto chiarendo che il vincolo che mi derivava dalle deliberazioni consiliari condizionava il rilascio del patrocinio alla partecipazione della Fondazione, che nel frattempo il Comitato aveva costituito, alla organizzazione dell'evento. A questo punto dovrebbe essere il Sindaco di Ruffano a spiegare perché tale partecipazione non sia stata consentita".

E intanto, un momento di distensione arriva proprio dalla Fondazione, che in una nota congiunta del presidente Pasquale Gaetani e di don Rocco Zocco, rettore del Santuario di San Rocco, rispondono: "Con riferimento alle polemiche apparse in questi giorni su alcuni organi di stampa, confermiamo e ribadiamo pubblicamente la reciproca stima e la sincera volontà di collaborazione insieme al fine della riuscita delle manifestazioni di carattere religioso e civile che si svolgono nella comunità di Torrepaduli in occasione della Festa di San Rocco. Appaiono pertanto pretestuose e strumentali tutte le dichiarazioni tese a seminare discordia e disarmonia tra le nostre persone e le nostre azioni - spiegano -, pur nel reciproco rispetto dei differenti orizzonti operativi a cui sono vocati da un lato il Santuario e il Comitato Feste Patronali e, dall'altro, la Fondazione. E' comune interesse, tuttavia - concludono -, quello di trovare continue possibilità di dialogo e collaborazione, nella certezza che lo spirito che anima il nostro agire al servizio di Torrepaduli e del Salento, non potrà che elevare la quota sociale e culturale delle nostre genti e dei nostri territori".

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