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Isola dei Conigli: Legambiente attacca, il Comune replica: "Istituzioni presenti"

Gli ambientalisti hanno manifestato perplessità per atti di vandalismo e scarsa attenzione di tanti turisti, che rischiano di mettere a repentaglio il delicato ecosistema, accusando il Comune di non controllare. La replica: "Tanti i problemi da risolvere, ma le azioni vengono intraprese"

PORTO CESAREO – Isola dei Conigli assediata e maltrattata? Sì, ma le istituzioni vigilano e fanno ciò che possono. E’ la sintesi della replica dell’amministrazione comunale dI Porto Cesareo a una nota stampa inviata nei giorni scorsi da Legambiente.

Antonio Nicoletti, responsabile nazionale delle aree protette e biodiversità di Legambiente, e Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, hanno tacciato il Comune di nutrire scarsa cura verso questo particolare ecosistema, un vero gioiello della natura, accusando nel contempo diversi turisti di disattenzione, e in quest’ultimo caso usando probabilmente un eufemismo, perché i problemi rappresentati dagli ambientalisti spaziano dagli atti vandalici ai rifiuti abbandonati.

I guai sono davvero tanti, insomma, a partire dalle barche che ormeggiano con ancore sul fondale particolarmente basso, in una zona delicata per il ripopolamento ittico. Si organizzano poi, sempre sull’Isola dei Conigli, feste con falò che espongono a rischi la pineta e altre piante particolari, come le praterie di salicornia.

In tutto ciò, Legambiente denuncia assenza di controllo generale in un momento di massima affluenza di visitatori, con tutto ciò che ne consegue a livello di possibili danni. Per non parlare dell’assenza di una postazione fissa del Corpo forestale, attesa da anni: gli ambientalisti suggerisono l’uso di qualcuno fra i tanti immobili confiscati da impiegare sede.

In ultimo, c’il il recente giudizio di Goletta Verde, non proprio lusinghiero sulle acque: inquinato, dai campionamenti, risulterebbe lo sbocco del canale presso via Pontano, a Torre Lapillo. Tutto questo, in attesa di provvedimenti anche sulla “rete fognaria con relativo depuratore, la cui messa in opera è stata garantita dalla presidenza della Regione ma ancora non attuata”.

Oggi la replica, con l’amministrazione che da un lato non nasconde i problemi, ma dall’altro non accetta di passare per un’istituzione assente. Tanto da ricordare che la portate dei turisti “negligenti” supera i confini dell’Isola dei Conigli e tocca tutto il territorio comunale, con conseguenze che possono essere traumatiche. “E in questo l’amministrazione comunale di Porto Cesareo si associa all’allarme lanciato da Legambiente regionale”, recita una nota. Tanto pià che “il territorio cesarino si pregia di una lunghissima fascia costiera, oltre 14 chilometri, ogni tratto caratterizzato da una propria tipicità e bellezza”.

E però i controlli ci sono, almeno così assicura il Comune. Per esempio, proprio sull’accensione dei fuochi, viene citato un caso verificatosi sabato 19 luglio, un episodio subito stroncato dall’intervento della stazione locale marittima dipendente dalla capitaneria di porto.

Sulla presenza dei forestali, anche se a luglio non è stato possibile garantire un servizio costante, il Comune precisa che per tutto agosto sarà prevista la presenza di un agente “che si occuperà principalmente dell’attività di prevenzione dei fenomeni di accensione dei fuochi”. Mentre sulla pulizia dell’Isola dei Conigli, il sindaco Salvatore Albano e la ditta locale di pulizia si sono attivati “per garantire due interventi di pulizia a settimana”.

Sulla Riserva naturale l’amministrazione ritiene poi di avere fino a oggi dimostrato di riconoscerne l’importanza sotto ogni profilo, “tant'è vero che per la gestione è in corso una convenzione tra il Comune e le associazioni ambientaliste, tra cui anche Legambiente, che svolgono un servizio usufruibile liberamente da turisti e cittadini con l’organizzazione di escursioni ed eventi vari”, precisa la nota.  

In conclusione, sul piano di gestione della Riserva, “l’ufficio, in collaborazione col professionista incaricato, sta procedendo alla rielaborazione, per poi poter procedere all’approvazione in Consiglio comunale”. Mentre sul servizio di guardie ecologiche volontarie, nonostante il tentativo di attivazione, sembrerebbe tutto bloccato “da cavilli burocratici all’italiana”. 

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