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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Primarie del centrodestra, c’è chi dice no. Ddb tuona: “Inutili e tardive”

Mentre Fitto e Mantovano raccolgono l’invito di Tarquinio a lavorare ad un percorso di unità dei moderati e parte la corsa alle candidature alle primarie, Destra di Base si dissocia con parole pesanti: “Danno irrecuperabile”

LECCE - Il dibattito sulle primarie scalda il centrodestra. E mente Raffaele Fitto, ex ministro agli affari regionali, ed Alfredo Mantovano, ex sottosegretario agli Interni, concordano con la proposta del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, sulla necessità di accelerare nel percorso di riaggregazione dei moderati, non tutti plaudono all’iniziativa della consultazione popolare.

Chi storce il naso è il coordinatore regionale di Destra di Base, Adriano Napoli, che parla di scelta “inutile” e “tardiva”, smarcandosi da ogni “vincolo politico ed elettorale col Pdl”: “Ormai è tardi per fare primarie del centrodestra – si legge in una nota -, a qualsiasi livello. Il danno è stato fatto ed è irrecuperabile. L'unica cosa da fare è azzerare tutto e ripartire da zero, senza trucchi e senza inganni, stavolta”.

“Il Pdl a tutti i livelli – proseguono da Ddb - non rappresenta più il centrodestra, tutt'altro. Esso ormai è una cloaca di opportunismo e affarismo senza limiti e senza vergogna. Pochissimi sono quelli che si salvano, troppo pochi, a tutti i livelli. Chi credeva nella politica valoriale e nella partecipazione, cioè quelli che fanno politica in buona fede, come servizio civile, sono già usciti da un pezzo dal Pdl e da questo falso centrodestra. O sono stati epurati o sono stati messi in condizione di andarsene perché costantemente ignorati e prevaricati da una gestione esageratamente personalistica, che a partire da Berlusconi si è infine riverberata in ogni ambito”.

Di riflesso, sono state create “ingiustizie, malumori, scontento e disaffezione per una politica non più ideologica. E questa decadenza culturale del partito berlusconiano e del centrodestra non ha certo risparmiato la Puglia, e tantomeno la provincia di Lecce, tutt'altro”.

Fare, quindi, le primarie con i candidati scelti o votati da questo sistema di partito, ancora oggi, così impostato e così gestito, “è – puntualizza Napoli - una grossolana e totale presa in giro. Così come a livello nazionale vincerebbe a mani basse Alfano, a livello regionale o provinciale vincerebbe a mani basse un candidato qualsiasi designato dall'onorevole Fitto”.

Quindi Destra di Base ritiene che è ormai giunto il momento di svincolarsi completamente e definitivamente da ogni legame politico ed elettorale con un centro destra “tale ormai solo a parole”: “Non basta – si chiarisce - la presenza dell'onorevole Mantovano a cambiare la situazione ormai irreversibilmente compromessa. Anche perché il nostro ex sottosegretario è il solo rappresentante nazionale, ma anche del suo stesso gruppo, che pratichi sul nostro territorio una politica decorosa e disinteressata”.

Destra di Base a novembre ufficializzerà la costituzione di un movimento politico elettorale, per ora di dimensioni regionali, che non sarà organico né al centrodestra e né al centrosinistra: “Non avrà vincoli elettorali di alcun tipo, ma solo il compito di rappresentare la buona politica, quella fatta di impegno sincero e spirito di servizio per il proprio territorio. È un progetto a cui si sta lavorando da mesi assieme ad altri gruppi e movimenti politici locali e che già a partire dalle prossime consultazioni elettorali sarà presente e attivo, in assoluta autonomia. Anche se vi sono da tempo contatti interessanti e proficui con altre realtà politico-elettorali già presenti nelle istituzioni locali e nazionali”.

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