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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Basta processi". Il direttore difende Sgm dal fuoco di sbarramento

Ugo Guacci ha ricordato ai consiglieri che l'azienda opera in base alla scelte dei soci. E il Comune è quello di maggioranza: "Non programmiamo noi la mobilità"

LECCE – Sgm non ci sta ad essere additata come un’azienda “che ha bivaccato sulle spalle dei leccesi”. In commissione Traffico e Mobilità il direttore di esercizio di Sgm, Ugo Guacci, ha denunciato una sorta di processo politico e mediatico che vedrebbe la società che si occupa di trasporti e parcheggi a pagamento, partecipata al 51 per cento dal Comune di Lecce, sul banco degli imputati.

“Non siamo noi a decidere la programmazione della mobilità, tra trasporto pubblico e gestione della sosta non c’è alcun conflitto”, ha detto Guacci con riferimento alla diffusa convinzione che l’utilizzo dell’auto privata, e quindi il ricorso ai parcheggi a tariffa, sia agevolato dall’inefficienza dei collegamenti con i bus urbani.

Del resto, hanno argomentato i consiglieri, Sgm produce utili ogni anno. Ma è il socio di maggioranza, ha sottolineato Guacci, a decidere cosa farne. Se l’amministrazione, questo il senso, vuole la divisione degli utili tra i soci, non si può fare diversamente.

La seduta della commissione presieduta da Vittorio Solero in un certo senso ha rappresentato il prolungamento di quella precedente, Controllo, nella quale si è discusso del parcheggio interrato dell’area ex Enel (si riferisce a parte). Una struttura per la quale Sgm tempo addietro aveva manifestato il suo interesse, ha detto Guacci, sia per l’acquisto che per la gestione, non trovando però l’intesa economica con la richiesta e l’offerta molto distanti.

Guacci ha anche ricordato che, mancando tre anni alla scadenza della convenzione con il Comune, si tratterebbe di un investimento troppo oneroso a fronte di un ammortamento almeno quarantennale. “Piuttosto qualcuno si chieda perché il parcheggio non è stato ancora aperto”, ha riposto per allontanare da Sgm il peso di una responsabilità sulla mancata apertura di uno degli snodi strategici nei piani dell’amministrazione per una nuova mobilità.

Infatti è diffusa anche una seconda convinzione: che sia cioè il socio privato in qualche modo a influire sulle scelte dell’amministrazione. “Tutte le trattative devono passare dalle forche caudine di Sgm” avrebbe detto di lì a poco il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Ripa, mentre Roberto Martella, di Lecce 2017, ha auspicato la gestione diretta del servizio da parte del Comune a partire dal 2020, con la scadenza dell’attuale convenzione.

La linea di Guacci è stata avallata più che altro dagli esponenti della minoranza. “Qui manca la politica che deve spiegare perché una cosa non è stata fatta”, ha detto Luigi Melica dell’Udc, mentre per Antonio Torricelli “è sempre l’amministrazione che decide, la responsabilità di ciò che accade è del Comune: non c’è un euro di accantonamento a parte gli utili di 2,2 milioni”. La capogruppo di Lecce 2017, Francesca Mariano, ha stigmatizzato la "confusione" negli interventi di alcuni colleghi e ricordato loro che le questioni politiche si affrontano con chi di dovere e non con i tecnici che sono degli esecutori delle scelte, ammettendo però che sul tema della mobilità non sono stati raggiunti i risultati maturati in altri settori. 

Al termine della seduta è stata chiarita anche una questione numerica relativa agli stalli per la sosta tariffata: ad oggi sono 6628, a fronte di una previsione nella delibera di giunta del 2013 di 6921. Il saldo negativo di circa 300 posti è dovuto al venir meno di alcune aree, come l’ex Carlo Pranzo, ma anche al posizionamento di gazebo davanti ai locali pubblici che pagano per questo la tassa di occupazione del suolo pubblico. 

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