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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Sblocco dei tetti salariali e maggiori risorse. Protestano tutte le forze di polizia

Quattro sindacati che rappresentano gli agenti di polizia ordinaria, quella penitenziaria, i vigili del fuoco ed il Corpo forestale uniti nella battaglia per lo snellimento dell’apparato amministrativo: “Risorse facili da reperire e reinvestire nel comparto sicurezza”

LECCE – Le condizioni in cui versano le forze dell’ordine non sono più accettabili: si tratta di un problema di fondamentale importanza poiché attiene tanto alla vita quotidiana delle famiglie, quanto alle condizioni del servizio reso al cittadino. “E’ arrivato il momento di dire basta” tuonano i segretari di Sap (sindacato autonomo di polizia), Sappe (sindacato della Penitenziaria), Sapaf (Corpo forestale) e Conapo (vigili del fuoco) che oggi hanno indetto una manifestazione ai piedi della questura di Lecce.

L’iniziativa di protesta è stata collaterale alle tre ore di sciopero proclamate, a livello nazionale, in tutti gli uffici delle forze di polizia. Dalle ore 11 alle 14 gli agenti hanno incrociato le braccia e si sono riuniti in assemblea per dare un segnale forte al governo riguardo alla necessità di sbloccare, innanzitutto, i tetti stipendiali e rinnovare i contratti di categoria.

Sap e Conapo, peraltro, sono i promotori di un’iniziativa che risale a fine agosto e che mira all’unificazione di tutte le forze di polizia, al fine di snellire la conduzione di un apparato che costa quanto un comune carrozzone pubblico. Troppi gli sprechi gestionali che attengono a tutti gli apparativi amministrativi (dalla vigilanza delle strutture alle centrali operative fino agli uffici centrali) e che gravano inutilmente sulle tasche dei cittadini. Un esempio su tutti: 7 forze di polizie, di cui 5 nazionali e 2 afferenti agli enti locali e 219 uffici nella sola provincia di Lecce. 

Quest’operazione di unificazione permetterebbe di realizzare un risparmio che oscilla tra i 3 ed i 5 miliari di euro da reinvestire nel comparto sicurezza (in cronica sofferenza per l’esiguità di risorse umane e mezzi) ed utile ad una sensibile riduzione delle tasse. “Abbiamo voluto dare un’indicazione di massima al governo, individuando una strada che permetta una gestione ottimale del sistema – spiega il segretario Sap, Carlo Giannini -. L’esecutivo di Renzi si è finalmente deciso ad ascoltarci ed ha convocato le parti sociali il 7 ottobre a Roma: ma noi, fino a quella data, non intendiamo interrompere lo stato d’agitazione perché riteniamo sia arrivato il momento di affrontare seriamente e definitivamente la questione”.

Il reperimento delle risorse ed una redistribuzione più equa è un tema che sta a cuore al sindacato della polizia penitenziaria Sappe. Come spiega il segretario Antonio Musardo, infatti, “è arrivato il momento di ottenere risposte certe perché lo stanziamento di fondi, appena annunciato, risulta già essere insufficiente”. “Gli indennizzi che riceveranno i detenuti che si sono avvalsi della legge Torreggiani, infatti, ammontano già a 20 milioni di euro – prosegue – e tutto ci fa presupporre che questi soldi verranno distratti dalle risorse destinate agli operatori di polizia”.

Qualche cifra per comprendere l’entità del disagio la si ricava facilmente dall’attuale condizione in cui versa la Casa circondariale di Lecce: “Quando l’istituto detentivo fu inaugurato, quindi nel 1997, erano impiegati circa 800 agenti – precisa Musardo -. Adesso ve ne solo appena 567 che fanno i conti con il doppio di carcerati”.

La necessità di razionalizzare le forze è pienamente condivisa anche dagli agenti del Corpo forestale. Secondo il segretario del Sapaf, Cosimo Distratis, tutte le competenza sugli incendi boschivi dovrebbero passare ai vigili e contestualmente bisognerebbe potenziare i compiti della polizia in materia ambientale ed agroalimentare. “Riteniamo importante ridurre gli sprechi eliminando, a conti fatti, tutte le duplicazioni di competenze e accorpando i corpi forestali regionali”.polizia manifestazione 002-3

Sulla stessa lunghezza d’onda sono i rappresentanti del Conapo che premono per l’unificazione dei due dipartimenti dei vigili del fuoco e quello della pubblica sicurezza, peraltro già afferenti al medesimo ministero dell’Interno. L’accorpamento riguarderebbe, però, soltanto i servizi generali che non attengono alle competenze peculiari di ciascun dipartimento, e quindi ad esempio la manutenzione dei reparti volo, le funzioni logistiche e quelle amministrative.

“Abbiamo immaginato un intervento strutturale, non episodico, che nel giro di poco tempo permetterebbe di accantonare 100 milioni di euro – precisa il segretario regionale Conapo, Gianni Cacciatore -. Ciò comporterà un taglio anche del personale impiegato nell’apparato amministrativo, piuttosto graduale, senza toccare invece le unità operative. In una decina di anni otterremmo senz’altro una struttura più snella ed efficiente”.

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