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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Provinciali, atto d'accusa al senatore Marti: "Va contro la coalizione"

"Noi con l'Italia"-Direzione Italia ritiene l'esponente leghista responsabile di un travaso di voti verso il candidato del centrosinistra

LECCE - Per Noi con l'Italia-Direzione Italia  il vero ago della bilancia delle elezioni provinciali è stata le Lega che non avrebbe dato al candidato presidente Gianni Marra il supporto previsto, anzi, avrebbe convogliato molte preferenze su Stefano Minerva, del centrosinistra.

Il coordinamento del partito, riunitosi oggi, lo ha detto senza mezzi termini: "Non è più tollerabile il comportamento del senatore Marti che si muove in netto contrasto con gli interssi della coalizione ed in piena sintonia con i nostri avversari. Chiarezza fino in fondo". Il partito coordinato da Antonio Gabellone, presidente uscente della Provincia, intende convocare al più presto un tavolo di verifica con le segreterie provinciali di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega e subito dopo convocare gli stati generali del centrodestra per lavorare alla costruzione di una coalizione coesa in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Gabellone e soci puntano il dito contro "alcuni comportamenti equivoci che si sono registrati all’interno dei singoli partiti in questa circostanza e che ormai da tempo condizionano la prospettiva del centrodestra. Quello che è accaduto sin dalla nascita dell’amministrazione di Lecce, la presenza all’interno di quella di Nardò ed il comportamento in queste elezioni ci consegnano una zona d’ombra non più accettabile". 

La lettura ragionata del voto ponderato sta offrendo interpretazioni più ampie di quelle avanzate nell'immediatezza dell'esito. Come dimostrato dall'analisi fatta sempre oggi dal movimento Puglia Popolare, i cui rappresentanti hanno votato compatti per Minerva. la differenza tra il vincitore e Marra è stata così ampia che i circa diecimila voti ponderati di Puglia Popolare e Andare Oltre, che pure hanno partecipato alle prime riunioni del centrodestra per la scelta del candidato, non sarebbero bastati a cambiare il risultato finale. Insomma, nello schieramento le responsabilità vanno al di là dei movimenti che, ad un certo punto, hanno abbandonato il tavolo del centrodestra dopo aver visto respinte le loro proposte di candidatura. E Direzione Italia pare certa di aver individuato il "colpevole".

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