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Provinciali: Fitto incassa il sì condizionato di Aloisi

L'appello del ministro ad un percorso comune tra Pdl ed Azzurro popolare viene colto da Aloisi pronto a ritirare la propria candidatura, ma a "certe condizioni". Intanto Pdl ed Udc sempre più lontani

L'appuntamento delle provinciali 2009 sembra sempre di più nel dibattito una questione di "centro": l'area centrista fa gola un po' a tutti e sembra non esaurirsi nell'annosa discussione sull'Udc, pronto ad allearsi col Pd. Nelle scorse ore, infatti, ai margini di un'assemblea regionale di Forza Italia, il ministro agli affari regionali, Raffaele Fitto, già presidente della Regione Puglia, ha specificato un chiaro invito alla collaborazione col Pdl ad Aldo Aloisi, leader di Azzurro Popolare. Un invito casuale? Non proprio, visto che lo stesso Aloisi era stato il primo politico a rendere pubblica la propria candidatura nella corsa a Palazzo Celestini. Il ministro Fitto ha invitato l'"amico" Aloisi a mettere da parte la propria candidatura e a partecipare con Azzurro Popolare alla costituzione del Pdl nel Salento e in Puglia: "Il contributo suo e di Azzurro Popolare presente in molte realtà del territorio salentino - ha spiegato Fitto - può costituire un importante occasione di arricchimento programmatico".

Un invito chiaro, che non ha lasciato del tutto indifferente Aloisi, il quale si è detto "inorgoglito" del ruolo politico che Fitto ha saputo riconoscere al suo partito nella realtà salentina: ma pur esplicitando la propria disponibilità a ritirare la candidatura, Aloisi ha precisato come condizione indispensabile perché ciò avvenga sia il tavolo delle candidature "sgombro": "Ovviamente se si candidassero Adriano Poli Bortone o Alfredo Mantovano non ci sarebbero problemi. Ma se ne venissero fuori altre candidature, mi sembra logico che resti in piedi anche la mia". Un sì, non incondizionato insomma, ma pur sempre un sì, anche se la politica abitua gli osservatori a repentini cambi di opinione. Del resto, lo stesso Aloisi chiede nel processo di scelta delle candidature uno strumento "nuovo": e se parlare di primarie nel centro destra appare quasi una bestemmia, anche su questo argomento Aloisi ha le idee chiare, rievocando le regionali del 2000, dove lo stesso ministro Fitto venne candidato a succedere all'uscente Distaso, con una sorta di sondaggi, commissionati da Berlusconi in persona, che ne decretarono il successo. Aloisi incalza: "Non accettiamo che il nostro riconoscimento si fermi a farci sedere ad un tavolo, tanto poi i candidati sono di altri partiti". Come si dice in questi casi, patti chiari, amicizia lunga.

Sul versante del più "paparazzato" rapporto Udc- Pd, non ci sono grosse novità da registrare, anche se la sintonia dimostrata tra i due gruppi nell'ultima sede consigliare di Palazzo Celestini, con la presentazione di un ordine del giorno in Provincia per chiedere il "mantenimento delle preferenze alle elezioni europee", ha riacceso le polemiche e le indiscrezioni. Lo stesso Fitto aveva auspicato un'intesa col Pdl, ma ha dovuto incassare nel giro di poche ore l'ennesima eloquente risposta di Angelo Sansa, che ha sottolineato come il percorso sia reso "arduo" dal Pdl stesso: "Se l'Udc avesse voluto farsi annettere al Pdl - ha spiegato Sansa - non avrebbe atteso fino ad oggi: avrebbe rinunciato al proprio simbolo e alla propria storia nella scorsa primavera, quando ci fu negato l'apparentamento nelle elezioni politiche. Perciò oggi siamo all'opposizione del governo nazionale non è per nostra scelta ma perché sospinti dal Pdl". Sansa inoltre sottolinea come l'atteggiamento assunto dalla maggioranza di centro destra con "comportamenti provocatori in sede parlamentare", nella proposta di una modifica della legge elettorale per le Europee, si stia dimostrando "tutt'altro che amichevole nei confronti dell'Udc". L'ennesima riprova anche questa di come i cantieri elettorali in vista dell'appuntamento della prossima primavera siano ancora in piena costruzione.

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