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Acceleratore contro i tumori, procedura avviata. Richiesta anche di un centro privato

La Asl ha pubblicato un avviso volontario al quale ha già risposto un'azienda brianzola. Il budget finanziato dalla Regione Puglia è di 2,7 milioni di euro. L'Istituto Calabrese attende il via libera per l'acquisto di un dispositivo analogo

LECCE  - La Asl di Lecce ha deliberato il bando per la fornitura dell’acceleratore lineare di ultima generazione necessario per le cure più efficaci di varie patologie tumorali. Sul versante privato l’Istituto Calabrese è in attesa del via libera della Regione Puglia, dopo aver acquisito quello del Comune di Lecce, per l’acquisto e l’installazione, presso il nuovo centro di via San Pietro in Lama, di un macchinario dello stesso tipo.

Cosi facendo i pazienti oncologici non solo salentini, ma anche quelli residenti in altre province e regioni meridionali potrebbero risparmiare tempo e denaro, costretti come sono a sostenere viaggi verso le poche strutture che sul territorio nazionale sono dotate di Truebeam – questo il nome dell’acceleratore lineare. La più vicina al Salento oggi si trova a Roma.

Scade il 9 ottobre prossimo l’avviso volontario per la trasparenza ex ante – una procedura semplificata – pubblicato dalla Asl di Lecce, e al quale ha risposto una ditta brianzola dichiarandosi disponibile a fornire l’acceleratore, i servizi connessi, la manutenzione e la garanzia per due anni al costo di 2milioni e 700mila euro, stanziati dalla Regione Puglia. Se allo spirare del termine non saranno pervenute altre offerte, si procederà all’affidamento. Altrimenti dovrà essere indetta una vera e propria gara d’appalto. Presso Radioterapia del “Vito Fazzi” di Lecce sono attualmente in funzione due acceleratori, che risalgono uno al 1995 e l’altro al 2000.

“Finalmente è stata scritta una pagina di buona politica”, ha commentato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone-. Quando si percorrono strade comuni nel solo interesse delle esigenze dei cittadini si riesce a superare qualsiasi tipo di ostacolo raggiungendo risultati fondamentali. L’utilizzo di questa nuova apparecchiatura altamente tecnologica e innovativa consentirà di combattere il cancro con risultati eccezionali alleviando le sofferenze dei malati di cancro che guardano a questo tipo di acceleratore lineare come alla loro unica speranza di vita”. 

Dall’Istituto Calabrese fanno sapere che “la richiesta di autorizzazione è partita dalla drammatica situazione dell’incidenza delle patologie tumorali in provincia di Lecce, per offrire ai pazienti salentini un centro all’avanguardia di radioterapia, in modo da completare il percorso che inizia dalla diagnosi precoce delle neoplasie nel Centro Pet di Cavallino, fino ai trattamenti di cura nella nuova struttura. Ancora una volta il settore privato si è mosso con maggiore rapidità e senza i vincoli delle amministrazioni pubbliche, mettendo a disposizione progetti e risorse economiche”.

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