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Mal di pancia a destra: “Esibizionismo che intacca la bellezza e la storia di Lecce”

Il consigliere regionale di Ncd, Andrea Caroppo, commenta il Puglia Pride aprendo un fronte di polemica con Forza Italia. Fabrizio Marra, segretario cittadino del Pd: "Qualche esponente dell'arcipelago del centrodestra salentino è in cerca di autore"

LECCE – L’amministrazione comunale non ha mandato alcun rappresentante al Puglia Pride, la cui parata conclusiva si è svolta ieri a Lecce, ma la concessione del patrocinio non è stata ben accolta da alcuni spezzoni del centrodestra: Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale aveva già espresso il proprio disappunto con Roberto Tundo e Pierpaolo Signore. Il giorno successivo al corteo arriva anche la presa di posizione del Nuovo Centro Destra, con un commento del consigliere regionale Andrea Caroppo.

“Posto che - premette l'esponente del partito del segretario Alfano - siamo tutti d’accordo sul fatto che le persone omosessuali vadano necessariamente accolte con rispetto e che nei loro confronti occorra evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione, non posso non farmi portavoce del sentimento di tanti leccesi e salentini che in questi giorni mi hanno confessato di aver ritenuto intaccata la bellezza e la storia del nostro capoluogo dall’esibizionismo che connota i gay pride quali quello in svolgimento a Lecce e soprattutto dal patrocinio prestato dal Comune di Lecce ad esso e a tutto il Puglia Pride. In tal modo, infatti, l’amministrazione comunale, a nome di tutta la cittadinanza, quand’anche non avesse sborsato un solo euro ha formalmente manifestato condivisione per il calendario di eventi e per la piattaforma politica del Puglia Pride. Piattaforma che chiede lo snaturamento della millenaria istituzione del matrimonio e la sua apertura a omosessuali, bisessuali e trans e la possibilità per essi di accedere all’adozione. Ed il calendario di eventi patrocinati dal Comune era ricco di iniziative in tal senso”.

“Personalmente - prosegue Caroppo nel suo argomentare -  ritengo che  l’ostentazione della propria sessualità confligga con la legittima richiesta di non essere trattati come ‘diversi’; le persone omosessuali sono già tutelate, al pari delle altre, da discriminazioni e offese (crimini d’odio, reati di ingiuria, diffamazione, aggravante dei motivi abietti o futili); i “diritti” che rivendicano sono già garantiti dagli ordinari strumenti del diritto privato e dalla giurisprudenza (sebbene questo venga volutamente taciuto); la famiglia su cui la nostra Costituzione poggia l’edificio della comunità è quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna e non può essere parificata ad altre forme di convivenza; ogni bambino ha diritto ad avere un papà ed una mamma e non può essere trattato come un oggetto. Ora, il sindaco, i componenti della giunta ed il loro partito, Forza Italia, possono, ovviamente, anche dissentire ed invece condividere sul piano personale e politico le rivendicazioni di questa parte, minoritaria ma chiassosa, della comunità omosessuale; ma certo sarebbe stato più opportuno non impegnare tutta l’amministrazione comunale e la cittadinanza a loro sostegno”.       

Il segretario cittadino del Partito democratico, Fabrizio Marra, non utilizza mezzi termini: “Trovo medievali le dichiarazioni di qualche esponente in cerca d'autore del variegato arcipelago del centrodestra salentino. Discutere ancora oggi sull’opportunità o meno della celebrazione del Puglia Pride a Lecce è solo una forma di puro esibizionismo per avere un po’ di visibilità sulla stampa”.

“Il Pd leccese, come quello nazionale e regionale è a favore della libera manifestazione, nonché del riconoscimento dei diritti civili. Mi è dispiaciuto personalmente non poter essere presente, per impegni personali, ma la presenza del consigliere leccese Sergio Signore, responsabile organizzativo provinciale del Pd salentino e di Paolo Foresio, capogruppo al Comune di Lecce, insieme ad altri amici, hanno segnato la forte presenza del partito della città capoluogo al Puglia Pride. Ritengo infine, che qualche bacchettone dovrebbe riflettere, a mio avviso, anche sulle parole pronunciate da Papa Francesco negli ultimi tempi su alcuni temi, prima di ergersi abusivamente ad interprete del cattolicesimo e comprenderebbe quanto il suo pensiero sia indietro rispetto la contemporaneità”.

All’esponente del centrodestra ha qualcosa da dire il segretario dei Giovani Democratici, Luciano Marrocco: “Caro consigliere Caroppo, forse non sei a conoscenza delle tante persone che ancora oggi vengono ingiustamente perseguitate, pestate, a causa della loro sessualità. Quante, ancora oggi, non sopportando le umiliazioni subite, quelle che decidono di togliersi la vita. Spesso sono ragazzi e molto giovani. Credo che, più che il Pugliapride, ad intaccare la ‘bellezza di Lecce’ e la sua straordinaria capacità di essere terra di incontro, di accoglienza, di rispetto e tolleranza, siano invece certe dichiarazioni e affermazioni, che, se mai ce ne fosse bisogno, sono il sintomo di quanta strada sul terreno dei diritti dobbiamo ancora percorrere. Parlare di una manifestazione per la difesa dei diritti come un evento che intacca la bellezza è inqualificabile, peggio ancora poi se per una polemica politica all'interno del proprio schieramento politico”.

Al corteo per le vie di Lecce ha partecipato anche una folta delegazione dell’Unione degli studenti di Puglia, sigla che rappresenta un’ampia fetta della popolazione delle scuole di secondo grado della regione: “Ieri – è scritto in una nota - abbiamo tracciato un solco fondamentale nella storia della Regione Puglia e del movimento Lgbtqi. Tra mille difficoltà logistiche e in pochi mesi ricchi di discussioni e di confronto con le altre realtà attive per i diritti siamo riusciti a contaminare i nostri bisogni, le nostre richieste e le nostre idee verso un immaginario comune di società priva di discriminazione e di violenza, inclusiva e che tragga forza dal valore delle differenze anziché reprimerle”.

“Vogliamo  mostrarci – proseguono gli studenti di Uds - per quello che siamo contro tutti quegli stereotipi e quei modelli sociali che soffocano la nostra esistenza e la nostra dignità. Siamo una generazione che nasce immersa nella nella precarietà nell'incertezza l’incertezza per il proprio futuro, che si sviluppa sia nell’ambito dei diritti sociali, sia nell'ambito dei diritti civili. Abbiamo partecipato mostrando i nostri corpi senza alcuna inibizione o timore e continueremo ad avanzare le nostre proposte alle istituzioni senza accettare ‘pillole di diritti’, ma guardando all’obbiettivo di una società dove i diritti collettivi si uniscano ad un reale riconoscimento sociale e giuridico di ciascun individuo”.

Saverio Congedo, consigliere regionale di Forza Italia, ribalta l'interpretazione che Nichi Vendola, ieri a conclusione della parata, aveva dato delle assenze sul fronte istituzionale: "Arrivare a criticare aspramente chi liberamente ha scelto di non sfilare e di non condividere è una palese dimostrazione di intolleranza e discriminazione. Insomma, un liberticidio. Giacché significa non avere alcun rispetto di chi la pensa in maniera diversa, peraltro in questo caso sui temi delicatissimi della famiglia, dei valori, delle adozioni. Non è lui a essere moderno e gli altri ad appartenere al Medioevo, ma il contrario. Anche perché strumentalizzare così la parata, francamente porta molto lontano dai propositi della riflessione e della sensibilizzazione sui diritti”. 

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