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Pulizie delle scuole, venti di sciopero. “Le ditte non hanno pagato”

Il sindacato Fsi annuncia l’astensione per il 14 novembre e chiede al prefetto l’attivazione di un tavolo. La ditta capofila dell’appalto, Dussman, avrebbe revocato il subappalto e assunto direttamente i lavoratori senza pagare le competenze stipendiali arretrate

LECCE – I nodi dell’appalto di pulizie delle scuole non sembrano essere mai stati sciolti. Tant’è che i lavoratori sono in uno stato di agitazione quasi perenne. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato proclamato il 25 settembre, in virtù del “mancato rispetto degli accordi sottoscritti da parte delle società interessate che hanno creato, e continuano a creare, molti  problemi”.

Un mese dopo, però, siamo punto e a capo. Come evidenzia il sindacato di base Fsi,  ad oggi non si è ottenuto alcun riscontro e la condizione lavorativa ed economica degli addetti al servizio sarebbe addirittura peggiorata, tanto che la stessa organizzazione sindacale ha proclamato l’ennesima giornata di sciopero il prossimo 14 novembre.

Il preavviso dell’astensione è stato inviato da Fsi anche al prefetto Giuliana Perrotta cui si chiede di attivare un tavolo di concertazione utile a risolvere tutte le annose problematiche che complicano la vertenza.

Per comprendere lo stato dell’arte della situazione che vede coinvolte 700 persone nella sola provincia di Lecce, bisogna riavvolgere il nastro fino alla data del 28 marzo quando, presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, i tre sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) e rispettive categorie hanno sottoscritto un accordo che avrebbe dovuto dirimere la controversia sorta in seguito agli affidamenti della gara nazionale Consip.

Tale accordo prevedeva che le nuove aziende avrebbero dovuto garantire ai lavoratori ex Lsu e appartenenti ai cosiddetti ‘appalti storici’, le medesime condizioni economiche e contrattuali precedenti. Quelle in vigore fino alla fine del 2013, per intenderci.

Per queste ragioni, nell’ambito del più ampio programma per l’edilizia scolastica facente capo alla presidenza del Consiglio dei ministri, sono state individuate ulteriori attività da affidare alle ditte: tra queste il ripristino del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti ad edifici scolastici, per un importo totale di 450 milioni di euro. Più altri 150 milioni di euro utili a  finanziare la cassa integrazione per il periodo estivo di fermo.

A dispetto di questi impegni ufficiali e nonostante le ingenti risorse economiche stanziate, però, gli addetti alle pulizie lamentano il mancato pagamento degli stipendi a partire dal mese di luglio, più la 14° mensilità del 2013

Ma c’è di più. I referenti Fsi rendono noto che  Dussman Service, titolare dell’appalto, avrebbe revocato il subappalto a tre aziende e che “a fine settembre, tramite convocazione  telefonica e passaparola,  la società ha fatto sottoscrivere ai lavoratori un contratto di lavoro alle sue dirette dipendenze, senza prima regolarizzare tutte le pendenze in termini di pagamento ai lavoratori che, da oltre tre mesi, che non ricevono le competenze stipendiali”.

Sempre stando alla denuncia del sindacato, quasi tutti gli addetti alle pulizie sarebbero stati messi in regime di ‘banca ore’, un istituto contrattuale utilizzato dalle ditte “in modo anomalo ed illegittimo”.

Inoltre le selezioni dei lavoratori non avrebbero rispettato procedure trasparenti. Anzi: “Il personale da mettere in banca e coloro che invece sono stati scelti  per il servizio di pulizia nei plessi scolastici, sono stati individuati  in modo illegittimo in assenza di criteri di imparzialità e correttezza,  scelti unilateralmente da parte delle aziende, non tenendo conto delle eventuali invalidità, delle certificazione da parte del medico competente e delle categorie protette”. Tale presunta prassi avrebbe determinato una “discriminazione” per tutti coloro che, invece, godono delle tutele della legge.

A conti fatti, quindi, nonostante tutti gli accordi sottoscritti e le risorse aggiuntive messe a disposizione,  oltre ai 290 milioni già previsti nella gara Consip, “allo stato attuale non vi è garanzia della durata dell’ appalto sino alla data prevista”. Secondo i sindacalisti di Fsi, dunque, vi sono già tutte le condizioni di inadempienza contrattuale utili a richiedere la recessione del contratto e l’intervento delle istituzioni.

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