rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Regionali: arriva pax pugliese tra D'Alema e Vendola

A Bari i due ex contendenti del Laboratorio pugliese, tornano insieme per la campagna elettorale a difesa della Puglia migliore. Gabellone si schiera con Palese: "Saprà governare la Puglia al meglio"

BARI - Passata è la tempesta. La Puglia, a due settimane dal voto, rivede Massimo D'Alema e Nichi Vendola, fianco a fianco nel progetto comune di difendere il quinquennio di centrosinistra alla Regione e rinnovarlo ancora. Distanti e di nuovo vicini: il calcolatore col baffetto ed il carnefice del suo tanto ricercato laboratorio pugliese con l'Udc, insieme al vecchio teatro Kursaal di Bari. C'è molto di più di una semplice resa dei conti o di una distensiva pax pugliese, nell'incontro dei due "amici-antagonisti".

D'Alema riconosce la lungimiranza di Nichi Vendola e fa un mea culpa pubblico. Qualche maligno sorride, tra il pubblico, pensando ad alta voce: "Non può fare altro, Vendola li ha annichiliti". Vero, ma la bontà di un leader sta anche nel saper riconoscere le proprie sconfitte e va dato atto a D'Alema di averne comunque preso atto. Non c'è, dunque, solo la storia di un vincitore acclamato, uscito trionfatore dalle primarie, e uno stratega freddo, che ricuciono i rapporti, che, in verità, affermano di non aver mai "interrotto": in ballo, c'è la reciproca convinzione, che insieme bisogna dar forza al progetto de "La Puglia migliore" e da lì ripartire per dare "un'alternativa alla nazione intera".

"In Puglia - ha chiarito D'Alema - c'è un tasso di vivibilità e di creatività su cui si può costruire un progetto politico e in questo Vendola è stato più bravo di noi e io glielo riconosco. Io, come Don Giovanni non mi pento di ciò che ho fatto e mi faccio inghiottire dalle fiamme". Ma ogni altro discorso che esula dalla Puglia per D'Alema oggi è "prematuro": "Per essere neutrali, posso solo dire che Berlusconi questo paese non è in grado di governarlo". L'esponente del Pd sottolinea come in Puglia "si tiene una sfida nazionale" e come Vendola giochi "una possibile affermazione di leadership meridionale nel centrosinistra", ossia una coalizione che ruoti attorno al Pd. Ma su Vendola nel Pd, D'Alema non parla di "problema", ma di "opportunità". Mentre Vendola di risposta con una battuta si augura che il Pd entri in "Sinistra ecologia e libertà", ribadendo la necessità di lavorare insieme per uscire dal tunnel.

Sulla crisi economica, torna ad esprimersi Michele Rizzi, candidato di Alternativa comunista, che dichiara: "La crisi economica non crea solo licenziamenti nelle fabbriche e precarietà diffusa, ma annienta anche il piccolo commercio, ormai stremato da ogni punto di vista. Qui c'è la diretta responsabilità dei governi di centrosinistra e centrodestra, che hanno autorizzato negli anni la nascita di tanti centri commerciali che hanno soffocato il piccolo commercio, facendo chiudere negozi e creando un cimitero di ‘serrande abbassate'. Il grande che fagogita il piccolo, equivale a dire che tante vie animate da piccole attività artigianali adesso sono diventate un grande cimitero. Cominciando con il bloccare tutte le nuove licenze per nuovi ipermercati, Alternativa comunista è per l'unione dei piccoli commercianti i crisi con gli operai per sconfiggere la crisi economica e farla pagare a chi l'ha generata, ossia il padronato e la grande distribuzione commerciale".

Gabellone: "Con Palese nessuna restaurazione, ma svolta per la Puglia"

E a difendere Rocco Palese e la sua candidatura, c'è anche il presidente della provincia di Lecce, Antonio Gabellone, colui che un tempo veniva indicato "Signor Nessuno", ma che ha sbaragliato i pronostici, affermandosi al governo di Palazzo dei Celestini, intercettato dopo una manifestazione elettorale. Sul perché sostenere Palese come presidente, Gabellone ha le idee chiare: "Palese è un uomo che lavora, che conosce le criticità della Regione, del Salento per quello che ci riguarda e che ha la capacità di elaborare e trasformare le esigenze e le criticità del territorio in progetti da attuare in maniera concreta. Quindi, poche parole, poche chiacchiere, fatti concreti. Palese ha esattamente queste caratteristiche per realizzare gli obiettivi che ci prefiguriamo".

La domanda sorge spontanea ad un esponente del centrodestra, schieramento che del consenso elettorale ha fatto un dogma: la candidatura di Palese, che è stata parte integrante del governo Fitto, bocciato dall'elettorato pugliese, non è la riproposizione tout court di un modello già sperimentato e non gradito dai Pugliesi? "Cinque anni fa - spiega Gabellone - il centrodestra commise un grave errore, cioè pensò che la strada potesse essere spianata con un nuovo successo. Di fatto questo non avvenne più che per una bocciatura del modo di governare e di quanto fatto nei precedenti cinque anni, forse proprio per la superficialità e la presunzione di poter vincere le elezioni. Oggi l'elettorato ha compreso quell'errore, soprattutto la mancanza di attenzione verso le problematicità del territorio, soprattutto l'assoluta incoerenza rispetto agli impegni presi e non mantenuti dal governo regionale. Se tanto mi dà tanto, ritengo che se un governatore uscente che non ha mantenuto gli impegni e che li ha disattesi, perché ancora abbiamo i ticket, perché ancora abbiamo i rifiuti per strada, perché ancora abbiamo un debito pubblico, che và sempre crescendo, perché ancora abbiamo delle liste d'attesa lunghissime, credo che la gente abbia compreso che sia opportuno tornare a Rocco Palese, con un candidato che si prefigge di guidare la Regione Puglia e che lo può fare con l'esperienza che ha e le capacità di concretezza che gli appartengono".

"Non ritengo - conclude - sia un momento di restaurazione, ma di svolta. Il popolo pugliese si sta ricredendo in questi anni di centrosinistra e credo che ci sia un buon viatico perché a quell'errore si rimedi, votando Palese".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regionali: arriva pax pugliese tra D'Alema e Vendola

LeccePrima è in caricamento