rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

La Regione studia l'affondo giudiziario: Prt a rischio incidenti rilevanti

Il Prt di Melendugno è solo un punto di passaggio del gas naturale o anche di manipolazione? In questo secondo caso si applicherebbe la direttiva comunitaria "Seveso". Sul punto Regione e ministero dell'Interno hanno convinzioni diametralmente opposte

LECCE – Mentre sul fronte politico la palla è oramai nelle mani della Presidenza del Consiglio dei ministri, dove lunedì prossimo è previsto il primo incontro per una possibile intesa tra le parti sul progetto del gasdotto di Tap, la Regione Puglia tiene in caldo la via per un'azione giudiziaria puntando, detto in soldoni, sulla sottovalutazione del rischio di incidenti rilevanti al terminale di ricezione (Prt) previsto in agro di Melendugno.  

I passaggi amministrativi in questa direzione sono stati già compiuti: con una nota del 5 gennaio scorso trasmessa al ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, la Regione, attraverso il Servizio rischio industriale, ha confermato la necessità di adeguare il progetto di gasdotto Tap, nella parte relativa al terminale di ricezione, alle prescrizioni della direttiva “Seveso” e di conseguenza ha chiesto all’avvocatura dell’ente di valutare possibili azioni a difesa della propria posizione.

I tecnici regionali hanno ricordato che il quantitativo di gas naturale previsto nell’impianto in agro di Melendugno, secondo una nota dei vigili del fuoco del febbraio del 2013, è di 100 tonnellate, soglia che colloca ampiamento il Prt nella tipologia degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Ma anche che lo stesso Prt è un impianto nel quale è prevista la manipolazione del gas, e non il semplice trasporto, attraverso il riscaldamento del gas al fine di raggiungere la pressione necessaria per l’immissione nella rete nazionale. E proprio basandosi su queste premesse, del resto, che il comando dei vigili del fuoco di Lecce aveva chiesto a Tap, ai fini del rilascio del nulla osta di fattibilità, documentazione integrativa per comprendere se fossero state fatte delle simulazioni relative alla possibilità di incidenti e di conseguenze sull’ambiente e sui centri abitati.

La società si era opposta a questa interpretazione e i ministeri si erano attivati per dirimere la controversia: mentre gli uffici comunitari hanno sostanzialmente risposto che bisogna valutare caso per caso, non essendoci una risposta preconfezionata, il ministero dell’Interno ha ritenuto che il Prt non fosse assoggettabile alla direttiva perché, in poche parole, ci si limiterebbe in tutto il progetto soltanto al trasporto del gas. Non solo: essendo un organo gerarchicamente e funzionalmente sovraordinato, sul progetto non sarebbe stata necessaria alcuna ulteriore valutazione del Comitato tecnico regionale. La conseguenza è che la prescrizione numero 13 del ministero dell’Ambiente – contenuta nella Valutazione di impatto ambientale e  relativa alla necessità del nulla osta di fattibilità – sarebbe stata automaticamente superata.

Ma i tecnici della Regione sostengono che solo un atto amministrativo di pari rango – decreto ministeriale – oppure una nuova valutazione del Ctr possa definire in maniera corretta la questione. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La Regione studia l'affondo giudiziario: Prt a rischio incidenti rilevanti

LeccePrima è in caricamento