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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Regione Salento, accenni di intesa tra Poli e Pagliaro

Due ddl di riforma costituzionale della leader di Io Sud aprono l'ipotesi di un percorso parallelo per le elezioni comunali. Pagliaro: "A settembre le nostre primarie. La base deciderà con chi stare"

LECCE - Un'utopia "possibile" nel quadro di un contesto di riforma complessivo per un assetto dello Stato effettivamente federalistico. Attraverso due disegni di legge costituzionale della senatrice Poli Bortone, per la proposta di istituzione della Regione Salento si apre un percorso nuovo e, sperano i promotori, meno accidentato di quello che si è arrestato sulla soglia della Corte di Cassazione (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=25446).

Senato delle autonomie (a costo zero), abolizione delle Province, unione tra i comuni inferiori a 5 mila abitanti, territorialità delle imposte, istituzione delle nuove Regioni. Lo spettro d'azione del ddl 2784, presentato il 13 giugno con la firma di una dozzina di altri senatori, tra cui Franca Chiaromonte - nota anche per aver proposto la reintroduzione dell'immunità parlamentare attraverso un progetto di revisione costituzionale -, è a 360 gradi (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28723) e costituisce l'alveo naturale per riportare al centro del dibattito quella che Paolo Pagliaro chiama "la mamma di tutte le battaglie".

Per vincerla, ecco una nuova via: il ddl 2782 - "Istituzione della Regione Romagna, della regione Principato di Salerno e della Regione Salento" - che del precedente costituisce una sorta di applicazione pratica: "Con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, si puo` disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti. La proposta di legge costituzionale e` sottoposta a referendum dalle popolazioni della istituenda Regione, le quali deliberano a maggioranza assoluta degli aventi diritto".

Si sono ritrovati fianco a fianco, nella sala conferenze all'ottavo piano dell'Hotel Cristal. Il presidente del Movimento Regione Salento e la leader di Io Sud per lungo tempo non si sono parlati: correva l'anno delle elezioni provinciali, il 2009, e per una serie di divergenze Adriana Poli Bortone, candidata per il Terzo Polo, rimase sostanzialmente "oscurata" dal circuito informativo che fa capo all'editore; per ripicca i giornalisti del gruppo venivano puntualmente messi alla porta delle iniziative editoriali. Ma la politica, si sa, è un'alchimia in perenne evoluzione e percorsi paralleli o divergenti possono, all'improvviso, intersecarsi.

Dissapori passati ma che hanno comunque fatto capolino nell'incontro odierno, quando l'ex sindaco di Lecce ha ribadito - sorridendo al vicino - l'impegno per la difesa delle televisioni locali "nonostante le loro preferenze politiche". Regione Salento e tv: un doppio terreno di intesa intorno al quale si può immaginare una sintesi politica e programmatica più ampia in previsione delle elezioni comunali della prossima primavera. Al momento non c'è niente altro che un entente cordiale, oltre all'oggettiva appartenenza a quella "terra di mezzo" tra gli schieramenti che evidentemente proverà fino alla fine ad alzare il proprio potere contrattuale.

Infatti la dote potenziale di voti di Io Sud e delle sei liste che a Pagliaro fanno riferimento, riunite nella federazione "Alleanza per Lecce e per il Salento", potrebbe essere comunque influente per la proclamazione del nuovo sindaco. Tanto più se anche l'Udc dovesse riservarsi l'autonomia decisionale fino alla fine rendendo ancora più appetibile il pacchetto di voti di "color che son sospesi". Pontieri e mediatori sono al lavoro, da tempo, sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Ma il prezzo da pagare sarà per lo meno la non ostilità degli schieramenti ufficiali al progetto della Regione Salento. Sarebbe infatti difficile da giustificare una indicazione di voto per un sindaco contrario all'istituzione del nuovo ente.

Ecco perché un momento determinante per il chiarimento del quadro politico locale lo si avrà probabilmente domenica 25 settembre (manca l'ufficialità), quando il Movimento Regione Salento chiamerà a raccolta simpatizzanti e tesserati per una consultazione: con chi fare le primarie e con quale candidato parteciparvi? Paolo Pagliaro lo aveva già detto nella convention al Tiziano, esattamente un mese addietro (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28170) : "Sarà la base a decidere".

A quella data, il centrosinistra avrà con ogni probabilità definito il ventaglio di nomi per le sue primarie, annunciate e confermate da tempo, ma per il quale manca ancora almeno uno sfidante a Carlo Salvemini. Ma anche il centrodestra dovrà dimostrare se, rispetto alla conversione concettuale sulla consultazione fino ad ora appannaggio degli avversari (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28082), vuole fare sul serio oppure no. Emergerà dunque dalle primarie del Movimento Regione Salento lo sfidante al candidato ufficiale del Pdl, Paolo Perrone? Pagliaro ha sempre ufficialmente smentito di volersi candidare (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=25524) ma è legittimo pensare che una investitura popolare potrebbe fargli cambiare idea.

Per evitare che però il gioco delle ipotesi prevalga sulla realpolitik, bisogna comunque tener presente tutte le variabili in campo: prima fra tutte la fine anticipata della legislatura, ipotesi non peregrina capace di provocare un effetto domino da Roma fino a Lecce, con lo stravolgimento di convinzioni che per ora si danno per acquisite.

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