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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Melpignano

"Regione Salento, operazione di marketing politico"

Il sindaco di Melpignano, Ivan Stomeo, respinge la proposta di una Regione Salento e lancia un documento in consiglio contro l'iniziativa. Difendono la proposta della autonomia i consiglieri del Pdl

MELPIGNANO - "Un'operazione di marketing politico": Ivan Stomeo, sindaco di Melpignano, non ha peli sulla lingua e non le manda a dire, commentando il senso del voto che, ieri sera, si è consumato nell'assise comunale, e che ha visto la cittadina epicentro della Grecìa Salentina rispedire al mittente la proposta della Regione Salento. "La dimostrazione - dichiara Stomeo - sta nel fatto che invece di intraprendere una strada leggermente più facile e meno tortuosa chiedendo ai deputati o senatori della Repubblica di presentare un progetto legge costituzionale per la realizzazione della Regione Salento si è deciso di seguire la strada del referendum che dà, sicuramente, più visibilità ai promotori".

Al di là delle considerazioni generali sul metodo utilizzato per raggiungere l'obiettivo, Stomeo ha chiesto al consiglio comunale l'approvazione di un documento, che evidenzia le ragioni per le quali dire No alla istituzione della Regione Salento, che, secondo il primo cittadino, non solo "non è utile", ma la cui richiesta avviene nel momento meno opportuno, in quanto "il Paese Italia e soprattutto il meridione si trova in una situazione economica estremamente delicata e difficile": "Nel momento in cui si discute tanto - afferma - di accorpare piccoli comuni, eliminare province, costituire macro-Regioni nel Salento a qualcuno è venuta la ‘nostalgia' di imitare la Lega sul progetto di secessione".

Stomeo evidenzia come si sia passati dallo slogan "Roma ladrona" di Bossi a quello di "Bari-centrismo" del Movimento Regione Salento, alimentando così "sentimenti anti politici e populisti". Il progetto sarebbe per il sindaco di Melpignano "miope" e "anacronistico", in quanto servono "politiche di coesione e non di frammentazione istituzionale" e non si vuole moltiplicare consiglieri e assessori, dirigenti e dipendenti, consulenti, sedi istituzionali nel territorio e all'estero; inoltre, per Stomeo, il federalismo comporterà la graduale necessità delle regioni di autofinanziare le proprie spese sulla base del proprio gettito.

Dal punto di vista politico il sindaco di Melpignano, sottolinea come si sia sempre contrastata la Lega Nord per il suo progetto di secessione e "non vogliamo essere complici di una secessione nella nostra Regione"; per Stomeo, l'idea di Grande Salento "veniva licenziata da qualcuno come una grande forzatura; le tre province rivendicavano una loro identità culturale, cercando di creare dei marchi ben precisi (vedi Salento d'amare per Lecce, Filia Solis per Brindisi e Terra ionica unica per Taranto").

"Il Movimento Regione Salento - dichiara - rivendica di praticare una politica con la P maiuscola facendo passare il lavoro di tanti di noi, sindaci, consiglieri, assessori come il lavoro dei politicanti di mestiere; la creazione di un nuovo centro di potere che tenderebbe a sostituire il presunto ‘centralismo barese' a un nuovo modello policentrico non aggiungerebbe nulla di nuovo allo scenario politico geografico esistente; e per ridurre la lunghezza della Puglia non basta istituire una nuova Regione".

In ordine alla proposta del "Movimento Regione Salento", Stomeo ha chiesto di non aderire alla proposta tesa alla istituzione della nuova regione, rimandando la richiesta di indizione di un referendum alle decisioni che in merito verranno assunte dagli enti e istituzioni competenti. L'intera maggioranza ha sostenuto il documento del sindaco, mentre l'opposizione comunale si è divisa: Melpignano al Centro si è schierata a sostegno della proposta del sindaco, mentre il Pdl ha votato a favore della Regione Salento.

E proprio il giovane capogruppo del Pdl cittadino, Matteo Vicentelli, ha motivato la scelta del proprio raggruppamento consiliare, pescando nell'iter di un percorso storico della proposta, di cui si parla almeno dal 1946, e ragionando su motivazioni di carattere "glottologico" e "morfologico": "Da parte nostra - afferma - riteniamo che la Regione Salento sia una scelta valida per questo territorio, perché effettivamente può produrre miglioramenti per il suo sviluppo e per la gestione delle risorse ad esso destinate".

"L'omonimo movimento che ne sostiene l'istituzione non si caratterizza come politico, perciò troviamo quanto meno azzardato il paragone con quanto opera o afferma la Lega Nord. In ultimo - spiega il capogruppo Pdl - ci sembra opportuno e democratico dare la possibilità alla popolazione salentina di esprimersi direttamente in merito all'istituzione di una regione autonoma".

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