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Ricerca su Xylella: serve più trasparenza

Lo ha chiesto Daniela Donno, senatrice del M5S, in un'interrogazione al Ministro Martina

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

"Più trasparenza nella gestione della ricerca su xylella". Lo ha chiesto Daniela Donno, senatrice del M5S, in un'interrogazione al Ministro Martina.

L'Istituto di protezione sostenibile delle piante (IPSP) del Consiglio nazionale delle ricerche è stato posto alla guida del Consorzio di Ricerca Internazionale "POnTE" (Pest organism threatening Europe) con la finalità di sviluppare un progetto di ricerca quadriennale (dal 2015 al 2019), approvato dalla Commissione europea nell'ambito del programma "Horizon 2020". Un progetto ambizioso su cui, nonostante il dichiarato coinvolgimento di 13 diversi stati (europei ed extra-europei) e la partecipazione di 25 partner (tra Istituti di Ricerca e piccole e medie imprese di settore), è doveroso mettere la lente di ingrandimento. Specie se langue un'imprescindibile pubblicità documentale e informativa.

Un'altra ricerca, commissionata da EFSA (l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) all'IPSP-CNR di Bari e di cui si trova riferimento alla voce "attività di ricerca" del sito web dell'IPSP, si doveva concludere nel dicembre 2015, ma s'è persa ogni traccia rispetto a contenuti, risultanze ed esiti della stessa.

Entrambi gli studi riguardano il batterio Xylella fastidiosa e sono pertanto molto importanti per far luce sulla questione del disseccamento degli ulivi in Puglia.

"Una gran massa di denaro pubblico - ha affermato Daniela Donno - è gestita a vario titolo da tre dei dieci indagati dalla Procura di Lecce: Donato Boscia, Savino Vito Nicola e Maria Saponari. Dato che costoro sono indagati proprio per la loro cattiva gestione della ricerca su xylella, è assurdo e paradossale che possano gestire ancora i soldi dei cittadini per continuare a fare ciò che la Procura ritiene abbiano già fatto male.

E' ormai chiaro che la xylella è un affare per pochi! Per questo è necessario che il Ministero verifichi se vi siano conflitti e interessi diretti nella gestione di tali progetti, garantendo anche la massima diffusione dei risultati delle ricerche".

Nell'interrogazione l'esponente pentastellata ha anche chiesto chiarimenti sul bando dal titolo "Spotlight on critical outbreak of pests: the case of Xylella fastidiosa". In particolare "se sia legato da un rapporto di complementarietà con il progetto Ponte e se il menzionato rapporto possa alterare le connesse procedure di affidamento nonché la designazione del personale di ricerca".

La senatrice del M5S richiede con forza di poter disporre della tracciabilità dei flussi di denaro di queste ricerche su xylella. "Non permetteremo a nessuno di arricchirsi sulla pelle dei nostri olivicoltori e dei nostri ulivi" - ha concluso Donno.

Qui il testo dell'interrogazione:

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=964910

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