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Coldiretti ai candidati a sindaco: "Lecce ha perso il legame con il suo agro"

L'agro più vasto della provincia, in cui operano circa 2500 aziende, appare anche come il meno promosso e il più abbandonato a se stesso. Dall'associazione di categoria richieste precise

LECCE – Le richiesta di Coldiretti sono chiare, ai sei candidati sindaco l’onere di recepirle nei propri programmi elettorali.

Matteo Centonze (CasaPound), Carlo Salvemini (centrosinistra), Alessandro Delli Noci (civiche e Udc), Mauro Giliberti (centrodestra), Luca Ruberti (Lecce Bene Comune) e Fabio Valente (Movimento 5 Stelle) hanno ascoltato direttamente dal presidente dell’associazione di categoria, Pantaleo Piccinno, gli elementi qualificanti della piattaforma che prevede la creazione di un assessorato ad hoc, o quantomeno la delocalizzazione dell’ufficio agricolo verso la periferia o anche il litorale e la riqualificazione della vocazione agricola del territorio leccese, che non può essere sacrificata rispetto a una trasformazione della campagne finalizzata alla creazione di si strutture ricettive di alto livello ma che con essa si deve integrare.

"Una risorsa, la campagna, purtroppo non adeguatamente valorizzata. Eppure la continuità paesaggistica tra il centro d'arte e le marine è garantita proprio dalle campagne coltivate, dalle attività imprenditoriali agricole che andrebbero adeguatamente sostenute dall'amministrazione comunale", ha detto il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaelo Piccinno. L’agro di Lecce, è stato ricordato, è il più grande della provincia: circa 11.000 ettari destinati all’agricoltura, oltre 2500 aziende, secondo il censimento Istat del 2010, 649 imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio, oltre il 50 per cento del terreno investito ad uliveto, una forte presenza di allevamenti ovicaprini con più di 5000 capi.

Numeri significativi che però scontano una sorta di oblio: “Lecce ha dimenticato il suo animo rurale”, ha sottolineato Piccinno. Del resto lo status quo, nelle campagne leccesi non è dei migliori: rifiuti in abbondanza, furti nelle aziende con preoccupante frequenza. Su questi temi la richiesta è di iniziative concrete, sul piano della bonifica  e su quello della sicurezza.

Le potenzialità del comparto sono molte, questa la consapevolezza, ma anche in gran parte inespresse e allora alcuni punti della piattaforma vertono sulla promozione dei prodotti e dei luoghi di interscambio con la cittadinanza: l’istituzionalizzazione dei mercatini di piazza Bottazzi e piazza Ludovico Ariosto e la destinazione a Coldiretti di un immobile comunale da adibire a mercato stabile di “Campagna amica”, ma anche la valorizzazione dei prodotti tipici, come la patata dolce di Frigole e l’impiego degli stessi nelle mense scolastiche della città.

"Con i mercati di Campagna Amica Coldiretti Lecce ha rivitalizzato spazi poco frequentati la domenica mattina, come le piazze Ariosto e Bottazzi. Abbiamo intercettato la necessità delle aziende agricole di costruire nuove fonti di reddito con la vendita diretta - ha osservato il direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante - ed al contempo abbiamo intercettato le esigenze dei consumatori che non erano semplicemente quelli dell'approvvigionamento alimentare ma la riscoperta del gusto dei prodotti a km 0, poter portare a tavola cibo tracciato al cento per cento, sicuro, buono, conveniente. Riteniamo che una realtà ormai così apprezzata e rodata non debba essere sottoposta alla trattazione continua con l'assessore di turno per il rinnovo delle autorizzazioni".

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