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Rifiuti ed ammortizzatori sociali: Pd parte all'attacco

Maniglio attacca il Pdl sul caso rifiuti a Gallipoli: "Si chieda conto a Venneri del degrado della città". La Bellanova sugli ammortizzatori: "Berlusconi crede che anche Draghi abbia le traveggole

La conferenza stampa del candidato del Pdl alla provincia di Lecce, Antonio Gabellone e del neo parlamentare europeo, Raffaele Baldassarre, tra i rifiuti e i sacchi di spazzatura a Gallipoli, fa storcere il naso al Pd. Antonio Maniglio, consigliere regionale del partito di Franceschini, equipara i due vicino alla spazzatura "come Nerone di fronte alle macerie di Roma": "È da almeno tre anni - spiega Maniglio - che la destra alimenta un'emergenza che, per fortuna sta solo nella loro propaganda e nelle vie di Gallipoli. E qui sorge la domanda: perché Gallipoli e non Nardò, che fa parte pure dell'Ato 2? Perché, come è chiaro da anni a migliaia di turisti e ai residenti, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Gallipoli è pessimo".

Maniglio sottolinea che "non sarebbe male che la magistratura (parliamo solo di quella contabile, sia chiaro) mettesse il naso nel ginepraio di contratti, contenziosi e lodi che hanno caratterizzato la gestione dell'affare rifiuti. La destra, pertanto - prosegue -, si rivolga anzitutto a Venneri che è responsabile del degrado della città ionica. E che deve spiegare perché a Gallipoli non è mai partita la raccolta differenziata nonostante le norme del ‘Ronchi', gli inviti e gli incentivi (anche economici) di Provincia e Regione".

Maniglio avanza una scommessa, sostenendo che, al contrario di quanto pensano "gli agitatori della destra", la provincia di Lecce "in breve tempo sarà la prima in Puglia ad attivare il ciclo dei rifiuti senza utilizzare più le discariche. E ciò nonostante i ritardi accumulati negli anni per costruire un sistema moderno di raccolta e smaltimento dei rifiuti".

"A chi ha nostalgia dei bei tempi andati, quando il presidente Fitto faceva tutto e bene - puntualizza il consigliere del Pd -, mi permetto di ricordare due dati: Fitto deliberò il suo piano nel marzo 2001 ma firmò i bandi per gli impianti solo nel …dicembre 2004! Ben 45 mesi, quasi 4 anni, dopo il varo del piano. Perché? E poi c'è una lunga gestione commissariale durata tredici anni e il cui bilancio è stato tracciato dalla Corte dei Conti (delibera n. 1 del 2005). In tale relazione la magistratura ha evidenziato negli anni di Fitto una ‘non corretta gestione amministrativa, con una totale assenza di pubblicità, concorrenza e trasparenza nell'attribuzioni di incarichi esterni' e che ‘dal 2000 al 2005 ha comportato una spesa di 1 milione e mezzo di euro per collaborazioni, e solo 1 milione per la raccolta differenziata, e dal 2002 al 2004 ben 6 milioni di euro per consulenze esterne".

"Ecco perché - prosegue - di fronte a questioni così delicate e complesse, ci vorrebbe maggiore sobrietà anche in campagna elettorale. Prendiamo atto, purtroppo, che così non è e che la destra punta solo a creare tensioni e allarmismi che danneggiano soprattutto l'immagine del Salento".
Ma le critiche del Pd al Pdl non si esauriscono e puntano lo sguardo e la propria attenzione anche sulla questione degli ammortizzatori sociali e sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che avrebbe ribadito a più riprese come il suo governo abbia previsto "aiuti per tutti" e come "oggi non c'è nessuno che perdendo il lavoro non venga aiutato dallo Stato".

A replicare è Teresa Bellanova, deputata del Pd e componente della Commissione Lavoro, che ha presentato un'interrogazione parlamentare a risposta immediata in commissione rivolta al ministro del Lavoro, facendo riferimento proprio alle affermazioni di Berlusconi, che aveva contraddetto, a sua volta, le informazioni del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi: quest'ultimo aveva affermato, nelle conclusioni del suo intervento in occasione dell'assemblea della Banca d'Italia del 29 maggio, che "Si stima che 1,6 milioni di lavoratori dipendenti e parasubordinati non abbiano diritto ad alcun sostegno in caso di licenziamento".

A tal proposito, la Bellanova sottolinea: "Di quale ‘conoscenza' della realtà italiana parla Berlusconi? Le tabelle elaborate dalla Banca d'Italia su dati Istat dicono che, in caso di perdita del lavoro, 800mila lavoratori autonomi parasubordinati, la grande maggioranza dei quasi 400mila collaboratori e quasi 700mila lavoratori a tempo determinato e interinali rimarrebbero senza alcun sostegno al reddito. Attualmente i lavoratori a progetto che perdono il lavoro possono usufruire soltanto dell'erogazione di una somma ‘una tantum': non interviene né la cassa integrazione ordinaria né in deroga, ma una misura di sostegno forfetaria calcolata sul reddito".

"I fondi stanziati dal Governo - prosegue la Bellanova - consentono l'erogazione di una somma, in media, di 133 euro al mese per un'esigua parte dei lavoratori precari. Per gli apprendisti sospesi dal lavoro o licenziati sono invece destinati interventi di sostegno al reddito per un massimo di 90 giornate nell'intero periodo di vigenza del contratto di apprendistato, purché intervenga un ente bilaterale nella misura del 20 per cento. Non conosciamo, inoltre, alcuna misura di sostegno al reddito per i lavoratori precari, molti dei quali sono nella Pubblica amministrazione e non hanno diritto ad alcun aiuto".

"Ci ha lasciato del tutto insoddisfatti la risposta del sottosegretario Viespoli - continua la deputata del Pd - perché, a fronte di una crisi economico-finanziaria che ha inciso in modo grave sugli assetti produttivi e sui livelli occupazionali del sistema Paese, l'Esecutivo ha intrapreso politiche propagandistiche e di impatto puramente mediatico. È da stigmatizzare l'atteggiamento di chi cerca facile consenso in periodi di campagna elettorale: il Presidente del Consiglio ha piegato gli strumenti di informazione a propri fini, ingannando i cittadini-elettori e dichiarando dati falsi su una questione molto delicata e complessa, come quella delle forme di sostegno al reddito a favore delle categorie di lavoratori più svantaggiate. Gli interventi governativi sugli ammortizzatori sociali sono ben lontani dall'offrire una piena copertura di tutte le categorie professionali coinvolte". "Stigmatizziamo - precisa -, allora, l'informazione dell'Esecutivo che tende a distorcere la realtà e illudere i cittadini, facendo credere loro che siano concretamente esigibili dei diritti fondamentali che, invece, allo stato rimangono largamente insoddisfatti. È ormai un ‘classico' l'atteggiamento di Berlusconi: il Presidente del Consiglio vuole affermare forse che Mario Draghi, come il centrosinistra, ha le traveggole?".

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