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Rischio tagli servizi per morosità, interrogazione: "Regione prema su ex Iacp"

Il vice presidente vicario del gruppo Pdl Fi alla Regione Puglia, Erio Congedo ha presentato un'interrogazione alla Giunta dopo il grido d'allarme lanciato ieri dagli amministratori dei condomini: "La Regione non volti le spalle e faccia applicare la legge"

LECCE – Dopo il grido d’allarme lanciato ieri dagli amministratori dei condomini, sul problema dell’assenza dei soldi per i fornitori, con il rischio d’interruzione di servizi elementari come acqua, luce, manutenzione ordinaria e cura del verde, il vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi alla Regione Puglia, Erio Congedo ha presentato un’interrogazione alla Giunta nella quale sollecita un intervento che scongiuri il taglio delle forniture in molti alloggi ex Iacp (oggi Arca), dovuto alla morosità di molti inquilini.

“La denuncia che fanno gli amministratori degli alloggi pubblici - evidenzia - è gravissima e sembra preludere a una situazione che non sarebbe drammatica solo per la condizione di molte famiglie, comprese quelle non morose, private di beni essenziali come acqua e luce, ma per un problema più generale di ordine pubblico, considerato il pericoloso livello di esasperazione che una eventualità del genere provocherebbe”.

E’ fin troppo logico auspicarsi che Regione Puglia e Arca non si voltino dall’altra parte facendo finta di niente. Innanzitutto perché esiste un problema dalla portata e dagli effetti sociali incalcolabili, poi perché l’articolo 35 della legge regionale 10/2014, com’è noto, obbliga proprio l’ex Iacp in via di principio a farsi carico della morosità per scongiurare il taglio delle forniture. Ora, capisco che ci siano talvolta norme di legge non gradite, ma quando esistono vanno applicate. Piacciano oppure no”.

“Alla Regione, come ho fatto anche in passato - taglia corto Congedo - chiedo di assicurare l’efficacia delle previsioni normative e quindi di disattivare concretamente il rischio del taglio della fornitura. Una normativa che è in generale molto chiara nel rafforzare le responsabilità che l’ex Iacp ha nei casi di famiglie indigenti e quindi impossibilitate a pagare i canoni. Sarebbe peraltro un’azione logica per non vanificare il percorso politico e istituzionale che ha portato a scelte importanti e sostanzialmente condivise in tema di politiche abitative”.

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