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Ritardi nell'accoglienza dei braccianti a Nardò: la denuncia di Cgil

Si è riunito in prefettura il vertice per mettere a punto la macchina organizzativa. La segretaria Fragassi: "Stiamo ancora discutendo di trasporti dei lavoratori e servizio mensa"

LECCE – I braccianti sono sul campo già da maggio e a Masseria Boncuri, quel luogo nell’agro di Nardò un tempo conosciuto come “Anguriopoli”, se ne contano già 50 tra i contrattualizzati e 67 iscritti alle liste dei Centri per l’Impiego.

Sono 300, invece, i posti letto disponibili nei container, allestiti sul modello della scorsa stagione. Indubbiamente, la macchina dell’accoglienza che ha nella prefettura di Lecce la sua cabina di regia, anno dopo anno ha fatto passi da gigante.

Ma, ad ogni stagione, sembra incedere in modo farraginoso. Frenata da intoppi e ritardi puntualmente sottolineati dalla Cgil di Lecce. Nella giornata di ieri si è tenuta l’ennesimo tavolo prefettizio previsto dal protocollo “Protocollo di intesa in materia di lavoro stagionale in agricoltura nei territori di Nardò e dei Comuni vicini”, sottoscritto nel mese di luglio del 2017.

E le polemiche non sono mancate. “Anche quest’anno siamo in grande ritardo – ha evidenziato la segretaria generale del sindacato, Valentina Fragassi -: la campagna delle angurie è in pieno svolgimento mentre noi siamo ancora qui a ragionare delle condizioni di accesso al villaggio di accoglienza”.

I nodi da sciogliere sembrano essere grosso modo gli stessi che hanno caratterizzato la stagione precedente. Quindi l’assenza di un servizio mensa, aggravata dal presunto divieto posto ai lavoratori di consumare i pasti all’interno delle proprie stanze. E la messa a punto di un sistema di trasporto efficiente, utile ad accompagnare i migranti sul campo, sottraendoli alla tratta dei caporali.  

“Registriamo migliori condizioni di accoglienza, ma anche una gestione contorta e regolamentata in maniera a noi formalmente ancora sconosciuta – ha aggiunto la sindacalista -. Insieme alle parti datoriali ed alle istituzioni vogliamo rafforzare il percorso segnato dalla legge sul caporalato del 2016: per questo tavoli come quello prefettizio devono servire a fare dei passi in avanti”.

Al vertice hanno partecipato il prefetto Claudio Palomba; il sindaco di Nardò, Giuseppe Mellone; i rappresentanti di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Asl, Spesal, Inps, Protezione Civile, Cir, Caritas, le associazioni del terzo settore, le organizzazioni datoriali e sindacali.

Il tavolo si riaggiornerà la prossima settimana per affrontare i due problemi principali dell’accoglienza. E la strada pare ancora in salita, come denunciato dalla segretaria Flai Cgil, Monica Accogli, che da settimane è sulle campagne di Nardò ed ha un punto di vista privilegiato.

“Grazie all’iniziativa “Ancora in campo” abbiamo potuto incontrare decine di migranti a cui l’accesso al campo è precluso perché riservato ai lavoratori contrattualizzati o iscritti alle liste dei Centri per l’impiego. E abbiamo visto imprenditori che hanno reclutato migranti esterni al campo di accoglienza. Per questo motivo auspichiamo un maggiore intervento dell’Ispettorato del Lavoro e delle forze dell’ordine”, ha chiosato lei.

Flai Cgil e Cgil si dicono anche disponibili a supportare l’attività del Centro per l’impiego all’interno del villaggio: “Abbiamo registrato la disponibilità del sindaco e del prefetto per l’apertura di questo servizio ma dissentiamo dal primo cittadino quando dice che il villaggio di accoglienza va chiuso al 31 agosto: spesso la campagna di raccolta prosegue ben oltre arrivando fino ai primi di dicembre e noi abbiamo dovere di garantire condizioni di vita dignitose ai braccianti finché questi saranno a Nardò”.

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