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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Rotundo paga l'impopolarità del governo centrale

Il candidato sindaco dell'Unione archivia la perdita alle elezioni: "Ma ripartieremo dalle periferie". Per Frisullo non è stata sconfitta politica. Pellegrino: "Il centrodestra si è bipolarizzato"

Non ha avuto il vento alle spalle. Antonio Rotundo spiega la sua sconfitta nella corsa per la poltrona più prestigiosa di Palazzo Carafa: l'Unione non è stata sospinta dal Governo nazionale. Secondo l'ex deputato diessino il centrosinistra ha lavorato bene per l'appuntamento elettorale di Lecce, ma ha risentito dell'immagine dell'esecutivo Prodi. L'antagonista di Paolo Perrone si è riferito evidentemente a quello che è stato battezzato il Governo delle tasse. E poi Lecce, ha ricordato Rotundo, è una piazza del centrodestra. Pochi minuti di conferenza stampa alle 21 al suo comitato, in piazza Mazzini, per archiviare la battaglia contro l'aspirante sindaco socialpopolare Mario De Cristofaro, quello centrista Wojtek Pankievicz, e Salvatore Bianco, della lista "Per Lecce e le Marine" , ma soprattutto contro l'esponente della Casa delle libertà, Perrone. Ora davanti a Rotundo l'impegno di consigliere di opposizione, come spetta di diritto ai candidati sindaci perdenti: l'Unione, ha avvertito, ripartirà dalle periferie.

Il 54,7 per cento delle preferenze a Perrone, 14.070 voti, il 37,9 per cento a Rotundo, 9.745 crocette, il dato alle 22 di oggi, Lecce scommette sull'onda lunga di Adriana Poli Bortone, designando successore di colei che si conferma la più amata dei leccesi un giovane che non ha paura di denunciare "metodi comunisti" e che non si scompone quando gli rinfacciano che sarà assistito da una badante al Comune. Anzi spera che il vento Poli Bortone soffi per lui, quel vento che è mancato a Rotundo. Quello della badante poi era tema che solo i leader nazionali dei partiti, Francesco Rutelli in testa, un po' digiuni delle cose leccesi, potevano tirare in ballo.

Il centrosinistra comunque, ha osservato Sandro Frisullo, ha recuperato 15 punti percentuali. Il divario infatti è ben lungi da quello del 2002, quando il risultato ottenuto dalla Poli Bortone fu devastante per Alberto Maritati. L'Unione si tufferà, ha avvertito il vicepresidente della Regione, nelle questioni dolenti, quali la battaglia contro il filobus, quella sui Boc, il caso "Iskenia", ma con spirito costruttivo. In altri centri salentini il centrosinistra ha conseguito buoni risultati, Frisullo ha citato quello di Otranto, "il più rappresentativo". E ha sostenuto la tesi del mancato sostegno da Palazzo Chigi. "Scontiamo un difetto di comunicazione - ha spiegato - che non fa comprendere agli italiani che quelle misure severe adottate dal Governo nazionale sono necessarie". Autocritica? "Nessuno è perfetto, ma non mi sento come tanti altri fini politologi di proporre analisi del giorno dopo. Verrà il tempo delle riflessioni. Ma non mi sento certo sconfitto, la nostra non è una sconfitta politica".

Per Frisullo gli altri tre aspiranti sindaci possono essere sommati al centrodestra, sulla stessa linea Giovanni Pellegrino parla di bipolarizzazione del Polo. "La difficoltà incontrata alle comunali - ha analizzato al termine della conferenza stampa di Rotundo il presidente della Provincia - esiste da quando la Poli è diventata sindaco di Lecce. Riscuote un consenso forte che avremmo potuto rompere solo se il Polo non si fosse bipolarizzato". Insomma, De Cristofaro, Pankievicz e Bianco avrebbero sottratto voti all'Unione.

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