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Rotundo: "Sul Pug, dopo l'errore, non si perda tempo"

Il capogruppo di opposizione commenta la sentenza del Tar Lecce che annulla il procedimento di incarico del Pug e accusa Perrone per l'errore commesso: "Ma ora non si può più rinviare la redazione"

LECCE - La nuova giunta di Paolo Perrone parte col piede sbagliato: lo sostengono dal Pd dopo la notizia dell'annullamento dell'incarico affidato all'università di Genova di redazione del Pug, attraverso una sentenza del Tar Lecce. Per Antonio Rotundo, capogruppo di opposizione, la definizione di un nuovo Piano Urbanistico Generale "non è più rinviabile", poiché "da troppo tempo - afferma -, sono 12 anni, infatti, la Città è governata con continui ricorsi a varianti al Piano Regolatore, politica scellerata che come Centrosinistra abbiamo tenacemente contrastato perché privilegia gli interessi particolari a scapito di una corretta pianificazione urbanistica".

Per Rotundo ci deve essere una premessa fondamentale e cioè che tutte le scelte vanno assunte assicurando il "massimo di trasparenza" e "non siano al contrario piegate ad interessi di parte": "Perrone - dichiara - è partito con il piede sbagliato. Ha revocato l'incarico all'Università Federico II di Napoli ed ha individuato l'Università di Genova, cui si è conferito l'incarico per attività di collaborazione, studio, coordinamento e consulenza, per un importo di 240 mila euro, senza bando di gara o avviso di evidenza pubblica, come il centrosinistra gli ha ripetutamente chiesto. Una scelta molto discutibile e per quanto ci riguarda inaccettabile, che la dice lunga sulla effettiva volontà di chi governa Palazzo Carafa di volere seguire procedure chiare e lineari".

"Era chiaro infatti - prosegue Rotundo - che il preteso contratto di ricerca in realtà dissimulava un vero e proprio incarico professionale e che eravamo in presenza di una evidente finzione giuridica". Ma ci sarebbe un secondo aspetto che prescinde dalla stessa questione di legittimità e che riguarda l'opportunità politica di affidare quell'incarico ai dipartimenti Diparc e Dsa della facoltà di Architettura dell'Università di Genova, la cui preside è Benedetta Spadolini: "Avevamo chiesto - ricorda il capogruppo di opposizione - al Sindaco: c'è un qualche rapporto tra la preside di Architettura Spadolini ed gli Spadolini progettisti dell'Hotel Tiziano, del Centrum, della Links, tutte attività economiche riconducibili alla famiglia Perrone?"

"Perché se c'era un rapporto - continua Rotundo - siamo davanti ad una gigantesca questione di inopportunità politica che è obiettivamente insuperabile e che avrebbe dovuto portare a nostro avviso alla revoca immediata dell'incarico. Perrone invece ha preferito fare orecchio da mercante senza dare ascolto alle motivate obiezioni del centrosinistra. Ora il Tar di Lecce ha annullato la delibera in questione esattamente con la motivazione che è necessario procedere attraverso un bando di evidenza pubblica".

A questo punto, per l'esponente del Pd leccese, è necessario che non si perda altro tempo prezioso e che la Giunta prenda atto della decisione del Tar, procedendo immediatamente ad indire una gara pubblica e percorrendo in questo modo la strada maestra, che "assicurando l'imparzialità pubblicità e trasparenza garantisca la competizione tra più proposte di diverse Università".

Tondo: "Ennesima bocciatura per Perrone"

E anche Angelo Tondo, presidente provinciale di Io Sud, parla del caso Pug come una nuova "bocciatura per Perrone": "La sonora bocciatura del Tar sul Pug dell'amministrazione - dichiara - Perrone con l'affidamento all'università di Genova, è l'ennesima conferma di scelte politiche attuate da questa amministrazione in contrasto principalmente con il buon senso e poi con gli interessi generali della città. Pur di stralciare il vecchio documento programmatico preliminare al Pug redatto dalla precedente amministrazione e approvato dal Consiglio Comunale, affidato, tra l'altro, ad una importante università del Mezzogiorno, come la Federico II di Napoli, unico laboratorio di urbanistica e di programmazione territoriale".

"Il buon Perrone - prosegue Tondo - ha preferito affidare con leggerezza l'incarico ad una università del Nord Italia, quella di Genova. Questa leggerezza però oltre ad un grave dispendio di risorse finanziarie sul quale dovrebbe intervenire la Corte dei Conti ha creato un grave pregiudizio alla città perché, a questo punto, si sono persi tre anni per la redazione di un importante strumento che dovrebbe costituire un veicolo fondamentale per il rilancio sociale, culturale e soprattutto economico della città. sarebbe stato interessante capire in che cosa questo documento programmatico dell'amministrazione Perrone si sarebbe differenziato dal precedente. Forse resterà un arcano, questo, l'unica certezza è che ancora una volta tutto si è risolto con una fumata nera, che rende ancora più nero il futuro dei cittadini leccesi".

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