rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Salento Energia e discarica Surbo: le critiche del Pd

Il Pd salentino contro l'amministrazione provinciale sulla sorte dei lavoratori di Salento Energia: accuse al piano di Macculi e alla privatizzazione. Da Rotundo, critiche all'impianto di Surbo

LECCE - Il Pd salentino ribadisce con fermezza la propria contrarietà alla soluzione proposta dall'amministrazione provinciale sulla sorte dei 67 lavoratori di Salento Energia: la delibera di giunta, che prevede l'adozione di un bando pubblico per l'esternalizzazione del servizio di controllo degli impianti termici, ha di fatto, secondo i consiglieri di opposizione a Palazzo dei Celestini, "vanificato la speranza di 67 famiglie, illuse per oltre quattro mesi dall'Assessore Macculi, sull'opportunità che il servizio rimanesse ‘pubblico'".

I consiglieri Durante, Rampino, Blasi e Caputo condividono le ragioni della protesta dei lavoratori e delle loro famiglie, in quanto il servizio in oggetto, con un numero adeguato di operatori, si potrebbe tranquillamente autofinanziare con gli incassi delle sole autodichiarazioni: a destare preoccupazione, inoltre, sono anche i rischi di criticità e disagio per i cittadini che la gestione "privata" potrebbe comportare, come già successo in passato.

Ma i consiglieri fanno anche rilevare la nube di incertezza che avvolge il futuro di queste famiglie: leggendo la bozza del bando, infatti, si apprende che "l'offerente dovrà garantire…l'assunzione…di tutti o parte dei 67 lavoratori", prevedendo poi la facoltà di utilizzare il personale "anche per servizi diversi", senza alcuna specificazione sulla natura di tali servizi. Il gruppo Pd, dunque, auspica che "dopo questo ennesimo giro di valzer, del centrodestra che guida Palazzo dei Celestini, a rimetterci non debbano essere i lavoratori, che vedono con perplessità il ritorno al ‘privato', ed i cittadini, che ancora ricordano i disagi provocati dalla gestione passata".

Rotundo e il Pd leccese rilanciano perplessità sull'impianto di Surbo
Ma il Pd ha esposto tutte le proprie perplessità anche in merito al progetto della ditta Solida s.r.l. di un nuovo impianto di compostaggio e trattamento dei rifiuti nell'agglomerato industriale di Lecce-Surbo, all'interno di una conferenza stampa, tenutasi questa mattina nella sede di Via Tasso. Il progetto, in questione, ha visto l'approvazione nel consiglio comunale di Lecce, lo scorso 6 maggio, di un atto di indirizzo e delega al dirigente del settore urbanistica per la partecipazione alla Conferenza dei Servizi, come previsto dal Decreto Legislativo 59 del 2005.

Antonio Rotundo, insieme agli esponenti del Pd leccese, hanno contestato principalmente tre questioni: innanzitutto la procedura di approvazione dell'impianto, con l'anomalia di due amministrazioni dello stesso colore politico che non hanno dimostrato grande comunicazione tra loro, se è vero che a Surbo si è saputo del progetto solo il giorno dopo l'assenso alla delibera.

Il Pd leccese ha poi ribadito tutta l'incertezza sull'impatto ambientale per il territorio, poiché l'impianto risulterebbe a soli 350 metri dal limite dell'agglomerato urbano di Surbo, quando invece la normativa in materia prevede una distanza minima di 1500 metri dal perimetro urbano. Inoltre, la localizzazione della discarica di rifiuti speciali non pericolosi non rispetterebbe il Piano Regionale dei rifiuti vigente, oltre al grave pregiudizio per quanto attiene la conformità idrogeologica del sito individuato, potendosi rappresentare il rischio di inquinamento di falda acquifera.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Salento Energia e discarica Surbo: le critiche del Pd

LeccePrima è in caricamento