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Parte Salento Gov, l'ultima sfida per digitalizzare gli atti amministrativi

Presentato il progetto dell'Area Vasta di Lecce, che comprende il capoluogo e altri 30 comuni, finanziato con i fondi Fesr Puglia 2007-2013. L'obiettivo è, in un anno, di disporre di strumenti digitali omogenei e di erogare servizi di pari livello ai cittadini

LECCE - Sarà la volta buona? C'è da augurarselo, anche perché il rischio è di rimanere troppo indietro rispetto alla media degli altri paesi occidentali. La digitalizzazione dei processi amministrativi è una delle peggiori zavorre che limitano l'efficienza degli enti nei confronti dei cittadini e delle imprese ed è un nodo che non è stato ancora sciolto con evidenti conseguenze anche sul piano della trasparenza. Nel corso dell'ultimo decennio riforme e provvedimenti sono stati annunciati e codificati, ma quello che manca ancora è una visione di sistema che dia corpo ad un network digitale completo.

Tocca adesso all'Area Vasta di Lecce provarci con il progetto SalentoGov, finanziato con i fondi Fesr Puglia 2007-2013. All'incontro di presentazione, nell'aula consiliare di Palazzo Carafa, hanno partecipato il sindaco, Paolo Perrone, l'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, l'assessore all'Innovazione tecnologica del Comune di Lecce, Alessandro Delli Noci, il dirigente dei Sistemi informativi comunali, Antonio Esposito, e i vari referenti degli altri 30 comuni coinvolti: Arnesano, Calimera, Campi Salentina, Caprarica di Lecce, Carmiano, Castrì di Lecce, Cavallino, Copertino, Galatina, Galatone, Guagnano, Lequile, Leverano, Lizzanello, Martignano, Melendugno, Monteroni di Lecce, Nardò, Novoli, Porto Cesareo, Salice Salentino, San Donato di Lecce,  San Cesario di Lecce, San Pietro in Lama, Sogliano Cavour, Squinzano, Surbo, Trepuzzi, Veglie, Vernole. 

L'obiettivo è quello di organizzare, in un anno, una rete che consenta ai Comuni di disporre di servizi digitali omogenei e quindi di erogare servizi di uguale livello ai cittadini. Nel termine prefissato le amministrazioni dovranno adottare il protocollo informatico, la posta elettronica certificata, la firma digitale, la gestione informatizzata degli atti amministrativi, la realizzazione dello sportello on line per l'edilizia e di quello delle attività produttive, i sistemi informativi territoriali, i servizi anagrafici on line, la circolarità anagrafica, l'identificazione in rete del cittadino. 

La sfida è dunque quella di portare a termine quell'aggiornamento digitale secondo processi standard che possano dialogare tra loro, sia in senso orizzontale, nello stesso ente, che verticale, con le amministrazioni di diverso rango. Se così fosse, si potrebbe mettere caratterizzare con una maggiore trasparenza la delicatezza di alcuni passaggi, come quelli in ambito urbanistico. 

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