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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Salento libero". Sognando l'autonomia regionale

Il politico Mario De Crostofaro si mette a capo di un movimento che intende fare leva trasversalmente sui partiti politici di Lecce, Brindisi e Taranto. "Per una nuova regione basata sull'identità"

Trascorso il riposo estivo, passate le lunghe sere d'inverno, Mario De Cristofaro s'è rimesso all'opera. Incassata la sconfitta elettorale a maggio (candidato sindaco con i Socialpopolari, sperava almeno in un posto da consigliere), ora il focoso e imprevedibile politico leccese diventa promotore e presidente di "Salento Libero", un nome semplice e rapido da pronunciare, come una schioppettata, e che si erge a baluardo del progetto "Salento Regione". Un'idea non certo nuova, ma che, anzi, affonda le radici nel tempo e che ha avuto negli anni l'appoggio trasversale (ma anche l'ostracismo) di parte della classe politica salentina. Il progetto sarà presentato prossimamente nel corso di una conferenza stampa. Ma intanto, le linee guida sono già state diffuse dallo stesso De Cristofaro con una nota divisa in quattro punti.

Al primo passaggio, il movimento culturale, sociale e politico si propone "a quanti sono già favorevoli alla Regione Salento di costituire una federazione (o altro organismo simile) guidata da una personalità super-partes che sia garanzia di unità d'intenti e rispetto dell'autonomia di ciascuna componente". Punto secondo: "Ai presidenti dei Consigli comunali delle province di Lecce, Brindisi e Taranto" chiede di "convocare le assise consiliari per deliberare la richiesta di creare una nuova Regione che sia omogenea per storia, tradizione ed interessi socio-economici ed il cui territorio coincida in linea di massima con quello dell'antica Terra d'Otranto".

Al terzo punto, l'associazione si rivolge "ai parlamentari nazionali e consiglieri regionali eletti nelle tre province" chiedendo di "attivare (elezioni anticipate permettendo) con la massima urgenza l'iter previsto dall'articolo 132 della vigente costituzione in materia di fusione e creazione delle nuove regioni ed ogni iniziativa idonea ad ottenere un "pronunciamento" del consiglio regionale pugliese sull'argomento". La nota si conclude con un appello ai partiti politici, perché inseriscano nei loro simboli "la dicitura Regione Salento in ogni elezione cui parteciperanno nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto per dimostrare con i fatti e non con le chiacchiere la loro convinta adesione alla causa". Insomma, la macchina è già in movimento. Come andrà a finire?

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