Salta la nuotata della “liberazione” a Porto Miggiano. Protesta contro la 275
Non si è tenuta stamattina a causa di un divieto di balneazione l'iniziativa di un cittadino nelle acque di Santa Cesarea. A Montesano Salentino, invece, raduno dei comitati contrari alle quattro corsie della Maglie-Leuca
SANTA CESAREA TERME - Una “nuotata” rende “liberi” dal cemento. Una bracciata nelle acque ancora fredde del Salento, per dire no ad ogni forma di speculazione e per rilanciare la tutela del territorio. Doveva essere questo il senso dell’iniziativa, prevista per questa mattina, promossa da Salvatore Masciullo “Drake” e supportata dal Comitato di Tutela per Porto Miggiano, a Santa Cesarea Terme, come denuncia ed attestazione di solidarietà per un luogo che, come si legge sul sito del comitato, “sta cambiando panorama, immagine, anima”.
Tuttavia, la protesta non ha avuto spazio, in quanto dall’8 marzo scorso, l’area del porticciolo è stata interdetta al transito e alla balneazione a causa di massi sul fondale, nell’ambito dell’intervento di messa in sicurezza del costone roccioso, che, pur essendo dovuto, da qualche ambientalista ( e non solo) viene reputato fin troppo invasivo.
Una seconda manifestazione di protesta si è tenuta a Montesano salentino, per esprimere il dissenso contro il progetto di raddoppio della statale 275, Maglie-Leuca, anche in risposta del rigetto dei ricorsi degli espropriati, dopo quello delle associazioni, da parte del Tar di Lecce. I comitati hanno chiaramente espresso la propria contrarietà rispetto ad un intervento, che ritengono una “devastazione del territorio”.