rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Salute mentale, operatori a spasso e pazienti a rischio

Lecce: il sindaco Perrone scrive al presidente regionale Vendola: "Chiudere il Dipartimento e i cinque centri diurni una beffa per chi soffre di disturbi e per i lavoratori. Servizio irrinunciabile"

Le attività sono sospese dal poco più di una settimana, esattamente dal 30 giugno. Alla base, la mancata stabilizzazione dei trenta operatori che lavorano nel Dipartimento di salute mentale di Lecce e dei cinque centri diurni disseminati sul territorio. Ora incombe il rischio di una chiusura, che il primo cittadino di Lecce vorrebbe scongiurare. Per questo, Paolo Perrone ha scritto direttamente al presidente della Regione Nichi Vendola. Una lunga lettera in cui si evidenzia la necessità di dare continuità al servizio. Anche perché sarebbe "una scelta che priva il territorio di un servizio a cui non credo si possa rinunciare e che genera preoccupanti ed immediati interrogativi per il futuro di una categoria particolarissima di pazienti".

"Come lei sa - scrive Perrone a vendola -, la Regione Puglia non procederà ad ulteriori proroghe dei contratti (co.co.co. o contratti a progetto) che di sei mesi in sei mesi legavano questi operatori al sistema sanitario pugliese ormai da diversi anni. La mancata stabilizzazione prende i precisi contorni di una beffa per i cittadini pugliesi, che attendono legittimamente quella Puglia migliore che lei ha tracciato sulla carta e quella Sanità dai meccanismi perfetti che, a suo dire, in passato qualcuno ha negato loro". Ed è chiaro il richiamo alla polemica con Raffaele Fitto, attuale ministro agli Affari regionali, sulla quale si è intessuta buona parte della campagna elettorale alle ultime regionali.

"Nonostante le promesse sul destino di chi ha permesso fino ad oggi di tenere attivo e far funzionare sul territorio il servizio di assistenza e cura delle persone che vivono con un disturbo mentale, dunque, la realtà dei fatti concreti, ancora una volta, ha portato verso altri scenari. Oltre alla considerazione che riguarda il vuoto occupazionale che si è generato - aggiunge Perrone -, con una delicata situazione che va a crearsi su ben trenta famiglie, la prego quindi di voler riflettere sul fatto che questi operatori hanno consentito il funzionamento dei cinque centri diurni sul territorio, destinatari peraltro di significativi apprezzamenti e di riconoscimenti sulla bontà del proprio operato. Cinque centri con una utenza media di venticinque4 persone, che adesso saranno chiusi".

"Nel bilanciamento degli interessi che determina l'agire amministrativo - conclude il sindaco Perrone nella missiva - spero che le necessità che mi sono permesso di tracciare siano più forti e stringenti di quelle legate ad altre ragioni, fossero solo quelle di natura economica. Ed auspico che lei voglia indirizzare la Regione Puglia verso una decisione di natura differente da quella presa, che consenta di tenere in vita 5 centri di importanza fondamentale per la sanità della nostra regione e di salvaguardare 30 posti di lavoro". Perrone, però, non s'è fermato al presidente della Regione, ma ha richiesto anche l'intervento del presidente del gruppo consiliare del Partito democratico regionale Antonio Maniglio. "La nota sensibilità verso questi argomenti del consigliere Maniglio - osserva Paolo Perrone - mi spingono a rivolgermi anche a lui per un intervento che scongiuri la chiusura del Dipartimento. Gli chiediamo, nel puntuale svolgimento del ruolo di portavoce in pectore del Governo regionale, di non perdere la riconosciuta abitudine di prendere posizione sulle sue scelte e sulle sue decisioni".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Salute mentale, operatori a spasso e pazienti a rischio

LeccePrima è in caricamento