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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Recupero evasione Ici: per Salvemini la Soget è il “convitato di pietra”

Dopo il classamento dell'Agenzia del territorio che ha scatenato polemiche e una pioggia di ricorsi, arriva la notifica degli avvisi per il tributo non interamente versato dal 2007. E il consigliere di minoranza torna su una vicenda che segue dall'inizio

LECCE - Gli avvisi di accertamento sul corretto versamento dell'Ici che alcuni leccesi si sono visti recapitare negli ultimi giorni costituiscono l’ultimo tassello, in ordine di tempo, di un mosaico che si va lentamente ricomponendo. In poche parole i proprietari degli immobili interessati dalle verifiche condotte sono chiamati a versare al Comune di Lecce, per ogni anno a partire dal 2007, la differenza dovuta alla collocazione in una nuova classe di appartenenza, secondo quanto stabilito dall’operazione dell’Agenzia del territorio che tante polemiche e ricorsi ha scatenato.

Il meccanismo è il seguente: ora che il classamento dell’Agt è stato portato a termine, diventano esigibili quegli accertamenti. Dovrebbero essere qualche migliaia, e riguardare per lo più abitazioni e altri locali nel centro storico: in quella zona, del resto, secondo il governo cittadino, si annidano le principali situazioni di iniquità, considerata la sproporzione tra i tributi versati e il pregio acquisito nel tempo dalla parte antica di Lecce.

Dunque, per i contribuenti coinvolti, la situazione si complica ed è confusa anche perché si attende il pronunciamento del Tar sui tre ricorsi pendenti contro il classamento targato Agt: se i giudici amministrativi dovessero ritenere fondate le argomentazioni dei ricorrenti – in primis la stessa amministrazione comunale – allora anche gli avvisi di riscossione Ici perderebbero la base sulla quale poggiano.

Ma i contorni della vicenda, nel suo complesso, restano in chiaroscuro e ritorna in primo piano il ruolo svolto dalla Soget, che il consigliere comunale Carlo Salvemini chiama “il convitato di pietra”, in un lungo intervento, inserito sul suo blog, nel quale ripercorre le tappe di una storia che segue dall’inizio.

salvemini-2La Soget, ricorda Salvemini, è “affidataria del servizio di gestione di accertamento delle entrate tributarie mediante la revisione del classamento delle unità immobiliari di proprietà privata site nel territorio comunale e conseguente recupero dell'evasione Ici e Tarsu". Nel rileggere la revisione del contratto tra Palazzo Carafa e la società, il consigliere di Lecce Bene Comune ha trovato una “sopresa”: il Comune riconosce alla società il 19,49 per cento sulle maggiori entrate riscosse derivante da revisione estimi catastali attraverso la suddivisione del territorio in microzone". Secondo l’esponente della minoranza, insomma, la Soget si vedrebbe attribuito quasi un quinto delle somme evase per un’attività in realtà condotta dall’Agenzia del territorio.

“Da quando nel 2007 la Soget – scrive Salvemini - è diventata affidataria di un servizio comunale sono stati solo guai. E questo è l'ultimo in ordine di tempo. Scriverò al segretario generale del Comune per chiedere di procedere all’immediata revisione del contratto in modo da evitare che soldi pubblici possano essere versati a terzi sine titulo. In un momento di crisi finanziaria è l'ultima cosa che ci possiamo permettere”.

Ma c’è dell’altro per Salvemini: “Questo episodio è interessante per un’altra ragione, perché rivelerebbe che già nel settembre del 2011, quando è stata firmata la revisione del contratto “l’amministrazione prevede di incassare maggiore entrate per effetto della revisione degli estimi affidata all'Agenzia del Territorio, di fatto all'epoca non ancora conclusa. La conferma ulteriore che a Palazzo Carafa sapevano bene quello che sarebbe  successo per i cittadini leccesi molto prima che gli accertamenti venissero notificati”.

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