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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Sbarchi massicci di migranti, il prefetto lancia il “mayday” ai sindaci del Salento

E' caccia alle strutture che potrebbero ospitare i cittadini stranieri in caso di grupi numerosi. Tante le novità nel sistema di comunicazione tra soccorsi, forze dell'ordine ed enti

LECCE -  Il “mayday”, questa volta, lo ha lanciato il prefetto di Lecce, Claudio Palomba. Nel pomeriggio ha convocato neli uffici di via XXV Luglio i sindaci dei comuni salentini e i principali attori locali coinvolti nella gestione degli sbarchi di migranti, per predisporre un nuovo piano a livello provinciale. Presenti, oltre ai portavoce degli enti, anche quelli delle forze dell’ordine – guardia di finanza, carabinieri, vigili del fuoco, polizia e capitaneria di porto- e i coordinatori di Croce rossa, 118 e protezione civile. In vista di eventuali arrivi “massicci” di cittadini stranieri, il Salento dunque si prepara, per non ritrovarsi in emergenza come accaduto alla fine del 2014, in una notte freddissima, quando giunse un’enorme imbarcazione con centinaia, circa 738,  di migranti a bordo, di nazionalità siriana.

Al momento, il Tacco è in grado di ospitare un totale di duemila e 114 cittadini, che comprende  quelli “ordinari” e i mille e 17 richiedenti asilo. Ora si punta però a un maggiore  numero di strutture, ed è su questo fronte che il prefetto leccese ha chiesto un aiuto ai sindaci. L’imperativo è quello di individuare altri edifici: alcuni sono già stati segnalati e sono già sottoposti al setaccio per valutarne idoneità, capienza e agibilità. Le spese di gestione, hanno precisato, non ricadranno sugli enti comunali, bensì interamente sul ministero. Parte dunque la caccia a questi immobili, necessari per assicurare una efficace gestione nel momento di una emergenza. Si parla comunque di strutture destinate alla prima accoglienzIMG_1375-2a. E dalle quali, con un capillare sistema informativo e logistico, i migranti saranno poi trasferiti negli altri centri dello Stivale con collegamenti verso porti,  aeroporti e stazioni ferroviarie. Tramite questo nuovo piano, sono già predisposti anticipatamente i punti di approdo per i "grandi" gruppi, sapendo per tempo dove far giungere imbarcazioni ingombranti e consentire soccorsi fulminei. Si punta sulla comunicazione, innanzitutto. Per velocizzare i soccorsi e non ritrovarsi a fronteggiare situazioni improvvise, soprattutto di natura sanitaria. E’ necessario, infatti, poter allestire nel giro di poche decine di minuti interi presidi medici in grado di  affrontare anche situazioni cliniche complesse e gravi.

E per farlo è indispensabile fare leva su un coordinamento ancora più efficiente tra le istituzioni. E' la tecnologia, come sempre,a fornire il supporto più adeguato. Un innovativo database che, con un clic, sarà a disposizione di tutti nel giro di pochi secondi consentirà di aggiornare istantaneamente le informazioni sul gruppo approdato: se, per esempio, i migranti sono presi in carico dai sanitari e dalla Croce rossa, questi eseguiranno un primo screening, comunicando immediatamente  tutte le infomrazioni determinanti. come il numero, il sesso, eventuali nuclei familiari. Ed è a proposito di quest’ultimo aspetto che partiranno novità eclatanti: il sistema, infatti, per mezzo delle foto dei cittadini stranieri, consentirà loro di rintracciare un parente disperso, un famigliare perso di vista al momento della partenza o approdato in un altro punto. Si tratta di un sistema sul quale lavorano già le varie sedi della Croce rossa. “Nel 2016 abbiamo assistito a un incremento del fenomeno- ha ricordato il prefetto di Lecce – e già da tempo abbiamo cominciato con una prima scrematura degli edifici idonei ad ospitare, per periodi temporanei, i cittadini che giungono sulle coste salentine dopo le traversate. Questo è un territorio che ha dimostrato umanità e senso di accoglienza”, ha rimarcato.

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