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Nodo delle liste: Schittulli pende dalla parte di Fitto e concede poche ore di tempo

Il candidato che formalmente ha ricevuto il via libera da tutti i partiti del centrodestra pone una scadenza alla querelle in atto in Forza Italia tra l'ex ministro e il commissario regionale del partito. E vuole candidati forti senza alcuna esclusione

LECCE – Francesco Schittulli è più vicino a Raffaele Fitto di quanto lo sia al commissario regionale di Forza Italia, Luigi Vitali. E concede un termine di poche ore per il raggiungimento di un accordo tra i contendenti. Il nodo politico riguarda la partecipazione nelle liste per le elezioni regionali degli esponenti schierati apertamente con l’ex ministro, impegnato da mesi  in uno scontro frontale con Berlusconi per quanto riguarda il ruolo e l’organizzazione del partito su scala nazionale. Se così non fosse, recita una nota stampa diffusa questa mattina “il candidato alla presidenza della Regione per la coalizione del centrodestra proseguirà il suo impegno nell'interesse dei pugliesi e della Puglia, con i partiti e i movimenti che avranno dato il proprio consenso". 

Schittulli sa perfettamente quale sia in Puglia il peso elettorale di Fitto – che tra l'altro alle ultime europee è stato il recordman di preferenze ben oltre i confini regionali – e non sfiderà Emiliano senza il supporto dell’europarlamentare.  Anche, par di capire, a costo di rinunciare a quello di Forza Italia. La nota ribadita questa mattina dall’ex presidente della Provincia di Bari è sufficientemente esplicativa del rapporto di forze in questo momento. Tra le condizioni poste c'è anche quella di una seconda lista di peso, aperta alla società civile e riconducibile direttamente a Fitto. La precisazione del candidato è arrivata dopo aver letto le dichiarazioni di Vitali in cui dava come chiusa la “telenova sulla sua candidatura alla presidenza della Regione Puglia per il centrodestra”.

Con tutta evidenza, invece, il nodo non è stato sciolto. “Non sono più disponibile a ulteriori perdite di tempo”, ha chiosato Schittulli. Vitali da parte sua ha posto già da tempo come unica condizione che i consiglieri uscenti formalizzino a lui, in quanto responsabile regionale del partito, la richiesta di ricandidatura. Gli esponenti "fittiani" temono un'imboscata dell'ultimo minuto e in Vitali vedono soprattutto l'esecutore della volontà epuratrice dell'ex Cavaliere. Ma più che di una doverosa liturgia, si tratta di capire chi decide di fatto la composizione delle liste in Puglia. Una prerogativa alla quale Fitto non vuole certo rinunciare, ma che Berlusconi non è più disposto a concedergli. 

E in serata un'ulteriore nota stampa di Schittulli ha definitivamente chiarito il senso di quella precedente: il candidato rimprovera a Vitali risposte vaghe sulle condizioni da lui poste, mentre sottolinea il pieno accoglimento delle stesse da parte dei consiglieri e dei dirigenti vicini a Fitto: "Se non avrò entro domani mattina risposte chiare e positive, senza incertezze o subordinate, da parte di Forza Italia, nella giornata di domani farò le mie scelte insieme a chi mi ha già dato sostegno limpido ed esplicito".

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