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Sconfitti fra vincenti: "hanno spento la fiamma"

Nel centrodestra ancora esultante, c'è chi ha perso clamorosamente terreno. Sono i missini della Fiamma tricolore. I dirigenti leccesi: "Da 702 voti a 100: caduti in basso per colpa di Romagnoli"

E i camerati incamerano la batosta. Nel centrodestra è tutto un gongolare, dopo la vittoria alle elezioni, ma per qualcuno, scivolato in basso, è tempo di critiche forti. Sono i missini della Fiamma Tricolore, che a Lecce ormai hanno perso clamorosamente smalto. Un tempo esisteva uno zoccolo duro di elettori. Alle precedenti amministrative i missini avevano incassato 702 preferenze. Oggi, i voti della Fiamma si contano su una manciata di mani. Cento preferenze, tonde, tonde. Ultima lista in assoluto, su 40 candidati solo 16 hanno ricevuto voti. Come dire: i più fra loro non ha neanche espresso la preferenza su se stessi, tentando almeno di spingere Mauro Chirizzi.

"Buttato a terra inesorabilmente l'ultimo baluardo dei missini a Lecce", commentano amaramente Francesco Sperduto (ex dirigente nazionale), Luigi De Carlo (ex dirigente regionale) e Oronzo Ingrosso (ex segretario della sezione di Novoli). "Da 702 voti a 100, mai la Fiamma così in basso. Nel giro di poco tempo Luca Romagnoli è riuscito a distruggere quello che Personè, Sperduto e gli altri camerati avevano costruito. A chi giova tutto questo? A quella politica della pagnotta che gli ha permesso di comprarsi la dentiera per potere meglio masticare. Al posto di allontanare i camerati - dicono duramente al segretario nazionale - perché non si allontana lui?"

"Il solo Personè - concludono - in Alleanza nazionale ha preso 176 voti. Più di tutta la Fiamma leccese messa insieme, proclamandosi missino e candidandosi da indipendente".

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