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Soccorso e cura dei gatti feriti: scontro in giunta sulla proposta di Guido

Il Comune, per legge, deve occuparsi della cura degli animali. Smaltire una carcassa costa 150 euro: i volontari in un anno hanno salvato 63 esemplari

LECCE – Sono circa 300 le carcasse di gatti che ogni anno devono essere smaltite sul territorio comunale di Lecce, al costo di circa 150 euro l’una. E’ questa solo una della questioni connesse al problema del randagismo rispetto al quale, a onor del vero, bisogna dire che l’assessore all’Ambiente, Andrea Guido, ha sempre dimostrato sensibilità e spirito di iniziativa.

Ecco perché l’esponente del governo cittadino non si aspettava che, nella riunione di giunta di qualche giorno fa, qualcuno dei suoi colleghi ritenesse esosa la previsione di 20mila euro all’anno, per tre anni, da destinare agli interventi di soccorso, per esempio a seguito di incidenti stradali, della degenza nel punto allestito all’interno del polo sanitario dell’ex Opis, dove è stata allestita anche una colonia felina.

Per la precisione, la delibera prevedeva 12mila euro per l’associazione Guardia dell’Ambiente che sin dalla stipula della prima convenzione ha dato la disponibilità del proprio personale 24 ore su 24, tutti i giorni; 4 mila euro per l’acquisto di medicinali a mangimi e una somma di pari importo per eventuali interventi veterinari. Alla fine, con la mediazione del sindaco, si è deciso di limitare la portata del provvedimento ad un solo anno.

Nel 2016 grazie ai volontari dell’associazione sono stati salvati 63 esemplari, feriti dalle auto in corsa. “Questi ragazzi – ha commentato Guido - sono andati avanti sempre e comunque mettendo al primo posto l’amore per gli animali e dimostrando sempre grande serietà e competenza e, spesso, finanziando con le loro risorse private medicinali, cibo e cure mediche”.

L’assessore Guido è andato su tutte le furie, alla luce dell’argomentazione che gli è stata opposta: le urgenze di carattere sociale esistenti in città. Per Guido, che ha affidato ad un post al vetriolo su facebook tutto il suo sdegno, si tratta di pura demagogia e dell’intento di screditare l’attività dell’assessorato all’Ambiente cercando di strumentalizzare lo stato di sofferenza di alcuni concittadini.

“Non li ho mai incrociati – ha scritto l’assessore - in nessuna delle riunioni operative promosse per fare fronte volta per volta alle emergenze legate a problemi di indigenza e non li ho mai incrociati durante nessuno degli interventi realizzati dal comune, dalle strutture ecclesiastiche, dalle associazioni o da enti come la Croce Rossa. Mai. E non li ho mai sentiti spendere una sola parola in favore delle famiglie in grave difficoltà per la sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile in talune strutture di alloggi popolari”. 

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