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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Giurdignano

Scontro sull'Ato, Fanciullo e Caroppo frenano Piconese

Il sindaco di Giurdignano chiede la discussione nell'assemblea dell'ambito: "Confrontiamoci in quella sede, l'Ato siamo noi". Più duro Caroppo: "Da Piconese uno schiaffo al dialogo tra istituzioni"

GIURDIGNANO - Niente atti di forza, ma un'analisi attenta e condivisa dei mal di pancia interni alla gestione del servizio rifiuti nell'Ato Lecce 2 e in merito ai relativi costi: i sindaci di Giurdignano e Minervino, Donato Fanciullo ed Ettore Caroppo, non sembrano condividere appieno la modalità scelta dal collega di Uggiano La Chiesa, Salvatore Piconese (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27961 ), per sollevare un problema, che resta comunque sentito.

In buona sostanza, l'appello che arriva è quello di risolvere i problemi all'interno dell'Ato, visto che sono gli stessi sindaci a costituirlo, per capire come fare ad ottenere una situazione che favorisca le comunità nell'interesse dei cittadini. Per questo, il sindaco di Giurdignano, condividendo i malumori sui costi di raccolta e lavorazione dei rifiuti solidi urbani, relativi al conguaglio 2009, al consuntivo 2010 e al preventivo 2011, ha deciso di scrivere al presidente dell'Ato Le 2, Silvano Macculi, per chiedere la convocazione dell'assemblea dove poter discutere in merito la questione.

Nel testo della missiva, Fanciullo evidenzia l'eccessiva onerosità dei costi di selezione del multi-materiale, del vetro e della carta e cartone: nella nota inviata ai comuni si legge, infatti, che la selezione del multi-materiale costerà ai cittadini dei 46 comuni dell'Ato Le/2 256,48 €/ton, "cifra che - sottolinea il primo cittadino di Giurdignano - appare particolarmente esosa se si considera che la media nazionale del costo della selezione del multi-materiale oscilla tra 41 e 160 €/ton". Fanciullo chiede la verifica scrupolosa di tutti i costi di gestione del sistema impiantistico, per acquisire ulteriori elementi di riscontro, "al fine di liberare i cittadini dal rischio di dover subire degli abnormi aumenti della Tarsu".

Inoltre, il sindaco di Giurdignano chiede la riduzione del costo complessivo del contratto attinente al servizio di raccolta dei rifiuti, "atteso che la ditta appaltatrice, pur essendone contrattualmente obbligata, omette di eseguire taluni servizi". Tuttavia, Fanciullo, nella richiesta di convocazione, chiarisce: "Ho sempre ritenuto l'Ato un consorzio utile e necessario alla risoluzione delle tantissime problematiche sottese al servizio di raccolta e di lavorazione dei materiali, ho spesso apprezzato il Suo costante impegno in tal senso, ma sono fermamente convinto che occorre oggi dare un segnale forte e repentino, attraverso il contenimento dei costi del servizio".

Ettore Caroppo, dal canto suo, precisa che occorre scindere la tassa da quello che è il costo per il servizio. "Il vero problema con cui il nostro territorio si trova a fare i conti - chiarisce - è quello dell'impiantistica per lo smaltimento che manca: è una questione che la Regione deve affrontare e su cui non si possono avere titubanze. Nel caso di specie, il rischio è quello di non trovare soluzioni condivise, accontentandosi di politiche di annunci, senza reali vantaggi".

Ma il sindaco di Minervino si mostra molto duro analizzando quanto dichiarato a LeccePrima dallo stesso Piconese, ossia "Speriamo che anche le altre amministrazioni comunali procedano in tal senso": "Che l'amico Piconese si auguri che altri sindaci lo seguano sulla strada che lui ha intrapreso appare sinceramente una richiesta molto avventata - precisa -, sia come impostazione che come idea. Nei giorni scorsi aveva annunciato che sarebbe uscito dall'Ato per andare dove non si sa, oggi chiede, a mezzo stampa, di seguirlo contro l'Ato che altro non è che un Consorzio composto anche dal Comune di Uggiano da lui rappresentato per addebitarli quali accuse poi…? neanche questo è dato di sapere".

"Io sono stato abituato a chiedere - prosegue -, ai colleghi sindaci e non solo, di essere seguito in determinate iniziative discutendone preventivamente, prima di fare degli atti e sopratutto in forma diretta e non certo a mezzo stampa, addivenendo ad una strategia comune che esclude a priori ricorsi a contenzioso diretti con altri sindaci. Il ricorso ad un avvocato, come in questo caso è uno schiaffo al dialogo tra istituzioni e poi credo che l'azione non avrà nessun esito se non quello di scoprire l'acqua calda e cioè che la situazione attuale è solo e soltanto da addebitare alla cattiva gestione dell'intera vicenda degli impianti e dei costi da parte della Regione Puglia".

"Ecco perché - conclude - in questa battaglia, che credo il sindaco Piconese, percorrerà in assoluta solitudine, si ribadirà un concetto, quello che per i piccoli comuni l'Ato è l'unica soluzione possibile contro il monopolio dell'impiantistica a disposizione di questo territorio, e che il tutto ebbe inizio nel 2007 con la prematura chiusura della discarica di Nardò".

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