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Sequestri nei lidi, Buccoliero difende il settore: "Basta caccia alle streghe"

Il consigliere regionale dice stop alla criminalizzazione degli stabilimenti balneari, dopo le ultime operazioni: "Bene perseguire l'illegalità, ma non si può far passare l'illiceità di piccolo cabotaggio come reati gravissimi"

LECCE - Un conto sono la vigilanza e la prevenzione, un conto, invece, la "caccia alle streghe". Il consigliere regionale, Antonio Buccoliero, dice stop alla criminalizzazione del settore degli stabilimenti balneari, alla luce dei numerosi sequestri che, nelle ultime settimane, li hanno visti protagonisti.

“Gravissimo - afferma - criminalizzare un settore strategico per il turismo e l’economia del Salento come quello degli stabilimenti balneari. Giusto vigilare e prevenire le illiceità, ma non si trasformi l’azione preventiva in una vera e propria caccia alle streghe. Sia chiaro - aggiunge - che non si vuole favorire una terra di nessuno, dove perpetrare abusi e illeciti, gli stessi rappresentanti del settore sono in prima linea nel chiedere di poter lavorare nel pieno rispetto della legge, ma da qui a far passare la notizia di illiceità di piccolo cabotaggio come reati gravissimi, convocando conferenze stampa e fornendo titoli trionfalistici anche per la stampa nazionale, come accaduto proprio di recente, credo rappresenti una sostanziale differenza".

Per Buccoliero, conosciuto per la sua attenzione al tema della legalità per i trascorsi nell'Arma e per il suo ruolo istituzionale, tutto questo non gioverebbe all’immagine del Salento, alla sua crescita e alla sua economia e alla prevenzione di reati come l’abusivismo, che andrebbero "combattuti a monte con una capillare attività di controllo e prevenzione".

"Sequestrare platealmente interi stabilimenti balneari - dichiara - in presenza di abusi minimi, come accaduto in alcuni casi, credo convenga solo all’attività di propaganda degli organi procedenti. Questo non aiuta il territorio".

Da qui l'appello al Prefetto, Giuliana Perrotta, affinché senta "l’urgenza di convocare al più presto i rappresentanti del settore balneare, prima che gli stessi procedano a plateali azioni di protesta, come già hanno in mente di fare, consegnando al rappresentante del governo le chiavi dei loro stabilimenti": "In un momento così delicato per la nostra economia - conclude Buccoliero – la crisi di un settore come quello balneare, con la perdita di migliaia di posti di lavoro, sarebbe il colpo di grazia per un territorio già duramente provato”.

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