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Politica

Serrato braccio di ferro sulla gestione dell'Ato Le 2

Il vicesindaco di Sannicola Bramato chiarisce le carenze nella gestione Ato ed invita Macculi a non caricare politicamente la vicenda. Pd ed Udc provinciali chiedono l'intervento di Gabellone

LECCE - Prosegue il braccio di ferro tra amministratori nell'Ato Lecce 2, con botta e risposta serrati tra i diversi protagonisti di questa dura polemica. Tutto era iniziato con la lettera dei 15 sindaci contro la gestione del consorzio e contenente la richiesta di dimissioni del presidente Silvano Macculi (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30530 ); quest'ultimo aveva portato alla luce i conti "virtuosi" del bacino (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30559 ), tacciando come tutta politica la vicenda ed innescando la replica di Ada Fiore, sindaco di Corigliano d'Otranto (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30568 ).

La nuova puntata di questo scontro è firmato da Marco Bramato, vicesindaco di Sannicola, tra i comuni firmatari del documento dissidente, che accusa Macculi di voler trasformare in polemica privata quella che risulta essere una "gravissima inadempienza", precisando che il consorzio Ato Le 2, alla sua costituzione, abbia scelto l'applicazione del regime contabile pubblico e pertanto, dovrebbe obbligatoriamente attenersi nella predisposizione e approvazione degli strumenti finanziari e contabili a quanto dettato dal Testo unico degli enti locali.

Bramato racconta come già nell'assemblea del 26 gennaio 2010 ebbe modo di rilevare la nullità dell'approvazione dei bilanci di previsione per gli anni 2007/2008/2009 e di due rendiconti della gestione per gli anni 2007 e 2008 poiché "privi di un allegato obbligatorio, la Relazione dell'organo di Revisione, che tra gli altri compiti attesta la 'veridicità', la 'correttezza', la 'coerenza' e la 'congruità' delle poste iscritte in bilancio": "Seppur con riserve - afferma -, già in quella occasione, con grande senso di responsabilità, approvammo tutto in sanatoria, senza omettere, però, di rilevare la gravissima situazione in merito alla mancata nomina del Collegio dei Revisori dei Conti".

"Macculi - ricorda Bramato - si impegnò in prima persona a sanare, quanto prima, la grave mancanza. Oggi, a distanza di quasi due anni, si ripresenta in assemblea per approvare bilanci e rendiconti sapendo di non aver ottemperato all'impegno assunto". Per Bramato, Macculi non dovrebbe mai dimenticare di svolgere il proprio mandato "a garanzia di tutti e del pubblico interesse", assicurando la "massima trasparenza": "I cittadini di 46 comuni - chiarisce - hanno messo a disposizione di Macculi delle somme, sull'utilizzo e destinazione delle quali, di fatto, non è stato possibile effettuare alcun controllo. Legalità e trasparenza sono principi basilari per chi svolge la funzione di amministratore pubblico".

Bramato ritiene che non si possa liquidare una questione che ha a che fare con l'interesse collettivo e la gestione della cosa pubblica, con la "leggerezza che attiene al gossip politico": "Nel documento che abbiamo redatto abbiamo posto delle precise richieste, se come ha dichiarato Macculi è tutto in regola - asserisce -, non dovrebbe avere difficoltà a far seguire la visione degli atti e puntuali risposte".

Il bilancio di previsione 2010 e 2011 approvato dall'assemblea il 14 ottobre 2011, senza la relazione dell'organo di revisione, rende, secondo il vicesindaco di Sannicola, in termini di legge di fatto l'atto nullo: "Inoltre, se questo non bastasse - insiste -, lo stesso risulta illegittimo in quanto carente del rendiconto 2009 (articolo 172 del Tuel), come pure risulta privo di valore l'avanzo di amministrazione rivendicato a gran voce dai fedelissimi sindaci di riferimento del Presidente Macculi, perché carente della necessaria attestazione da parte dell'organo di controllo".

"E se tutto questo non bastasse - afferma -, si sottolinea che mancano, altresì, le verifiche di cassa (articolo 223 del Tuel) e quella degli agenti contabili (art. 233 del Tuel), compiti anche questi demandati dalla Legge al Collegio dei Revisori". "A Macculi - conclude pungente Bramato -, come a quei 27 sindaci sento di dire che la legge non si interpreta, si applica".

La vicenda approda anche in Provincia
Ma il vicesindaco di Sannicola non è l'unico ad intervenire sulla questione. Alcune delle opposizioni provinciali (Pd, Idv ed Udc) hanno trasmesso una richiesta a tema di ordine del giorno, da inserire in un consiglio a Palazzo dei Celestini da convocare per chiarire la vicenda. I firmatari (Loredana Capone, Cosimo Durante, Alfonso Rampino, Gabriele Caputo, Roberto Schiavone, Mario Pendinelli, Aurelio Gianfreda, Gianfranco Coppola, Sandro Quintana), chiedono con l'ordine del giorno l'intervento del presidente della provincia sulla situazione gestionale dell'Ato Le 2. Nelle premesse si ripercorrono tutti i caratteri della lunga polemica tra Consorzio e comuni per le situazioni di disagio circa l'inefficienza dei servizi espletati e che, negli ultimi mesi, hanno condotti alcuni enti dell'Ato Le/2 a denunciare "una condizione di insostenibilità, in particolare per l'aumento dei costi inerenti la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti".

Inoltre, si specifica che "tali aumenti, di circa il 40% all'anno, risultano ingiustificati e soprattutto gravosi per i cittadini residenti in quella zona della provincia di Lecce" e che alcune amministrazioni comunali "hanno intrapreso una battaglia politica e legale con il Consorzio"; che "le condizioni di disagio coinvolgono anche, in taluni casi, il mancato svolgimento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei comuni facenti parte dell'Ato Le /2" e che "tale mancato espletamento del servizio ha lasciato per le vie di alcuni comuni i rifiuti indifferenziati con concreti rischi per la salute pubblica".

L'interruzione è avvenuta due volte nel corso del 2011, a giugno ed ottobre, sottolineando come l'ultima in ordine cronologico, datata 5 ottobre, non sia stata "comunicata ufficialmente alle amministrazioni comunali facenti parte dell'Ato Le 2", comportando "la denuncia dei responsabili delle ditte operanti nel settore per interruzione di pubblico servizio, da parte della Stazione dei Carabinieri di Poggiardo".

Per i consiglieri, poiché è risaputa la gestione "fallimentare" del Consorzio e che solo alcuni giorni fa l'Ato Le 2 ha approvato, con notevole ritardo, i Bilanci di previsione degli anni 2010 e 2011 ed i rendiconti di gestione degli anni 2009 e 2010, chiede alla provincia e al presidente Gabellone, in virtù delle proprie funzioni di tutela e valorizzazione dell'ambiente, di intervenire, per contribuire a ripristinare "una gestione corretta e per rimuovere qualsiasi tipo di conflitto d'interesse tra assessorato provinciale e presidente dell'Ato Le/2, che evidentemente impedisce a questa Provincia di stimolare un corretto supporto ad una buona gestione del Consorzio". "Il tutto - concludono - con il precipuo scopo di scongiurare possibili ripercussioni ambientali nel territorio compreso nel predetto ambito, conseguente all'attuale politica gestionale di detto Consorzio".

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