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Consulenze e incarichi, Sgm: "Quasi tutte per la gestione del filobus"

Il presidente della società partecipata dal Comune replica al consigliere Rotundo: "Incarichi necessari quando non obbligatori per legge"

LECCE – Sgm replica alle perplessità e alla richiesta di chiarimenti di Antonio Rotundo riguardo l’entità delle collaborazioni esterne affidate dalla partecipata del Comune di Lecce: circa un milione di euro in quattro anni. Il consigliere di minoranza e presidente della commissione Controllo, ha paventato anche l’intervento della Corte dei Conti.

E’ il presidente Mino Frasca a prendere la parola: “Si tratta di consulenze necessarie quando non obbligatorie per le quali Sgm non ha competenze specifiche interne all’azienda e si avvale di figure professionali ad hoc. Consulenze per le quali, è bene metterlo in risalto ancora una volta, sono stati rispettati tutti gli obblighi di legge per l’individuazione degli incaricati.

Tra l’altro, secondo Frasca, Sgm è chiaramente impegnata in uno sforzo di contenimento dei costi: “Sarebbe bastato esaminare le carte, da sempre pubbliche, per far emergere che l’80 per cento del totale degli importi relativi alle consulenze esterne fa riferimento alla direzione di esercizio filoviaria e ad obblighi di legge (consulenze per la sicurezza sui luoghi di lavoro, ambiente, medicina del lavoro, organismo di vigilanza per la Legge 231, bilancio e contabilità)”.

Frasca replica anche all’accusa di opacità nel conferimento degli incarichi. Rotundo aveva infatti parlato di molti casi nei quali ci sarebbe stato affidamento diretto senza nemmeno comparazione dei curriculum:  “Sarebbe bastato controllare gli atti di ciascun affidamento esterno per comprendere che, seppur alla società Sgm non è applicabile il codice degli appalti come previsto dall’art.17 (comma 6) del decreto Madia, la società ha sempre operato nella massima trasparenza rispettando le procedure richieste in materia. Per tutto ciò, l’esame delle carte da parte della Corte dei Conti, richiesto da Rotundo, non può che essere auspicato anche da noi. Consentirà di esaminare nel dettaglio i documenti, certificando l’operato di Sgm, avvenuto nella massima trasparenza”.

Ultimo passaggio sui lavoratori a tempo determinato, una questione, sostiene Frasca, tirata in ballo a sproposito:  “Va chiarito, infatti, che quello part-time era personale in esubero a rischio licenziamento dopo il taglio dei chilometri delle linee urbane da parte dell’amministrazione  omunale e che, invece, è stato mantenuto in servizio, riqualificandolo e ricollocandolo in altra mansione. Ora Sgm è impegnata a riassorbire questo personale nel settore delle autolinee, in base a precisi accordi sindacali. Ovviamente, non è un problema economico, ma di lavoro. Assumere a tempo pieno, senza avere la possibilità di impiegare il personale, questo sì che sarebbe da Corte dei Conti”.

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