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Sicurezza in via San Nicola. D’Autilia porta la questione in Consiglio

Domanda d'attualità del capogruppo del Pdl a Palazzo Carafa. Il tragico incidente di martedì in cui è deceduto un 55enne riporta alla ribalta il problema della viabilità e della vivibilità di una zona lasciata a se stessa

LECCE – La frequenza degli incidenti stradali in via San Nicola ha spinto il capogruppo del Pdl al Comune di Lecce, Damiano D’Autilia, a presentare una domanda di attualità da iscrivere nell’ordine del giorno del consiglio comunale di venerdì 14 dicembre. L’intervento dell’esponente del centrodestra, arriva dopo il tragico sinistro di martedì in cui ha perso la vita un 55enne leccese – Giuseppe Lacerignola - che, a bordo di uno scooter, sarebbe entrato prima in collisione con la macchina che lo precedeva nello stesso sensi di marcia, per poi finire contro un’auto che arrivava dalla direzione opposta.

Cosa intende fare l’amministrazione comunale per quanto riguarda la sicurezza di quella strada e di altre della zona? Questa è la domanda che D’Autilia pone alla “sua” giunta. Borgo San Nicola, del resto, ricorre spesso nelle cronache cittadine per lamentele dei residenti relativamente a situazioni di generale degrado e le sollecitazioni per interventi urgenti e di manutenzione hanno cadenza regolare.

Figlia di un dio minore, la borgata che si trova nel triangolo compreso tra tangenziale, via Adriatica e la superstrada per Brindisi, vive oggettivamente una condizione di marginalità che si può riscontrare nella mancanza dei più basilari elementi di arredo urbano. E’ lo stesso D’Autilia, del resto, a fare riferimento all'assenza di marciapiedi e di illuminazione adeguata. Il destino di Borgo San Nicola sembra quello di essere l’anticamera dell’omonimo istituto penitenziario , una sorta di connessione che dal centro cittadino degrada verso il carcere lasciandosi alle spalle i rumori, i colori, i servizi del nucleo urbano e relegando i suoi residenti in una sorta di sospensione temporale che li condanna ad un eterno ritorno: alzare la voce in campagna elettorale. Non è bastato un parco, pure realizzato anni addietro, a riscattare un rione.

Se ne è avuta la riprova martedì, mentre la polizia municipale effettuava i rilievi e i vicini, sconvolti, parlavano della costante paura di vivere su una strada generalmente percorsa a d una velocità maggiore di quella consentita.

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