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Sicurezza sui treni, i vigili del fuoco contro la Regione Puglia

Il segretario provinciale del sindacato Capoccia si scaglia contro l'esclusione della categoria dall'accordo in discussione, richiamandosi alla parità di legge con altri Corpi: "Amati dai cittadini ma umiliati dall'ente"

LECCE – Una situazione al limite della sopportazione. Per il segretario provinciale del Co.na.Po., il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, Giancarlo Capoccia, la situazione della categoria è molto delicata, dopo che la Regione Puglia ha deciso di aggiornare al 13 febbraio l’accordo per il miglioramento della sicurezza sui treni pugliesi, unicamente con il personale delle forze di polizia: “È evidente – dichiara - che ormai il limite di sopportazione dei vigili del fuoco è stato oltrepassato. Non chiediamo nessuna agevolazione, ma parità di trattamento con gli altri corpi dello Stato che, insieme a noi, ne garantisco la sicurezza”.

Come è noto, l’accordo in discussione mira ad incentivare la presenza sui treni regionali di coloro che, per professione, garantiscono la sicurezza ai cittadini, concedendo a questi la possibilità di viaggiare gratuitamente, a condizioni ben definite (obbligo di indossare la divisa od esporre il distintivo, ecc.). Il sindacato di categoria ritiene che le ragioni espresse dall’assessore alla mobilità, Guglielmo Minervini, siano pienamente condivisibili, soprattutto per quanto concerne il ruolo della prevenzione che “devo ricordarlo – precisa Capoccia -, nel soccorso pubblico assume un valore particolarmente significativo, quasi pari per importanza alla necessità, in caso di evento incidentale, di restringere al massimo il tempo intercorrente tra questo ed il primo intervento qualificato”.

“Proprio per questo – puntualizza -, i Vigili del fuoco non comprendono per quali motivi gli aspetti della sicurezza di loro competenza non siano stati per nulla considerati, con la conseguente esclusione degli operatori del Corpo dall’accordo, nel quale, invece, erano stati precedentemente inseriti in funzione sia delle peculiari capacità professionali sia delle qualifiche da loro rivestite”.

Per il segretario provinciale, probabilmente a qualcuno “sfugge l’importanza che ricoprono i Vigili del fuoco nell’ambito della sicurezza e della difesa Civile nazionale e che gli stessi, in base all’articolo 16 della legge 13 del 1961 ricoprano la qualifica di ufficiali o agenti di Polizia giudiziaria godendo, nei viaggi di servizio, degli stessi benefici concessi agli ufficiali ed agenti di Polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza circa l’uso dei pubblici trasporti”.

“Inoltre – prosegue - il personale vigili del fuoco, ricopre, in base alla legge la qualifica di agenti di Pubblica sicurezza. Non è certo una novità per noi essere molto considerati nelle parole e poco o niente nei fatti da quasi tutti gli appartenenti alla classe politica e voglio sottolineare il quasi, per ringraziare con il cuore i pochi che invece hanno dimostrato, con i fatti, il loro interesse verso i Vigili del fuoco che, è bene ricordarlo, significa interesse anche per la sicurezza dei cittadini, gli stessi che, con i loro voti, vi hanno consentito di dirigere la nostra regione”.

Capoccia teme che l’esclusione dei Vigili del fuoco nell’accordo (nello scorso protocollo ne facevamo parte) possa essere figlia di “una visione quanto meno limitata e poco attenta delle problematiche relative alla sicurezza da parte della Regione Puglia”: “Si spera, comunque – conclude -, che si sia trattato di una esclusione non intenzionale”, alla quale si chiede di voler porre urgente rimedio.

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