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Sindaci chiedono in coro di salvare l'ospedale di Campi

Ieri sera l'incontro a palazzo Carafa. L'obiettivo è mantenere almeno alcuni reparti del "San Pio da Pietrelcina". Intanto una delegazione del Pd oggi al "Vito Fazzi". Vittorio Solero: "Passerella"

LECCE - Prosegue la mobilitazione per scongiurare la chiusura dell'ospedale "San Pio da Pietrelcina" di Campi Salentina. La vicenda, molto sentita nelle comunità del Nord Salento, è da diversi giorni nell'occhio del ciclone, in un turbinio di polemiche politiche e tentativi di salvare il salvabile.

La chiusura era inizialmente programmata al 31 dicembre del 2012 ma è stata poi anticipata di due anni - quindi con effetto immediato - a seguito del progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera, collegato al piano di rientro sanitario con il quale la Regione Puglia ha ottemperato alle prescrizioni del Governo.


In vista della riunione della commissione sulla sanità, in agenda lunedì a Bari, il sindaco di Lecce Paolo Perrone ha incontrato ieri sera i colleghi dei municipi interessati, al di là degli schieramenti, per definire un'intesa sull'emendamento da presentare ai dirigenti regionali: "Il presidio ospedaliero di Campi deve mantenere una effettiva polifunzionalità" - hanno messo nero su bianco i primi cittadini di Novoli, Campi, Trepuzzi, Guagnano, Squinzano, Salice e del capoluogo.

L'obiettivo è quello di razionalizzare il presidio lasciando attivi i reparti di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, ostetricia e ginecologia, come già proposto in passato, per servire un ampio bacino di utenza che altrimenti sarebbe costretto a riversarsi sul "Vito Fazzi" il cui potenziamento - ha precisato Perrone - deve comunque avvenire prima e non dopo la ventilata chiusura dell'ospedale di Campi.

Per verificare la situazione di quello di Lecce, questa mattina intanto, una delegazione del Partito democratico ha visitato i reparti ed incontrato i vertici sanitari. Dei giorni scorsi, invece, il faccia a faccia con l'assessore regionale Tommaso Fiore.

Un sopralluogo, quello dei democratici, che non è certo piaciuto al consigliere comunale del Pdl Vittorio Solero che ha liquidato la vicenda come una "passerella mediatica fatta senza nemmeno coinvolgere i sindaci dei comuni interessati".

"Nessuna passerella - replica il segretario cittadino, Fabrizio Marra -, ma solo la volontà di approfondire e di documentarsi, come persone serie che non parlano al vento, al di là degli schieramenti politici dovrebbero fare. E' paradossale che tanto il consigliere Solero, quanto il sindaco di Lecce facciano della demagogia spicciola su un riordino sanitario che nessuno vorrebbe, ma che è stato imposto, a pena di commissariamento della sanità pugliese, da parte del governo nazionale e dalla necessità di tagli alla spesa dettati dalla politica economica di Tremonti, con delegazioni della Regione Puglia, in pellegrinaggio da Bari a Roma per cercare di attenuare l'entità dell'imposta manovra di rientro. Quindi Solero e Perrone - conclude - protestano contro il ministro delle finanze del loro stesso partito".

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