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Tap, sindaci da prefetto e questore: “Abbiamo chiesto stop di 24 ore, ma nulla”

Una delegazione di otto primi cittadini ha incontrato, a porte chiuse, i vertici delle forze dell'ordine e il prefetto Claudio Palomba per discutere degli scontri della mattinata

LECCE – Dopo le ore di tensione che hanno caratterizzato la mattinata nera di San Foca, una delegazione di sindaci è stata convocata presso gli uffici della prefettura per una sorta di punto, e di bilancio, della giornata, a porte chiuse. Il prefetto leccese, Claudio Palomba, ha infatti ricevuto i primi cittadini di otto comuni salentini, due consiglieri regionali e i vertici delle forze dell’ordine. Erano presenti, oltre al sindaco di Melendugno, in prima linea nella battaglia contro il gasdotto, Marco Potì, anche i seguenti colleghi: Luca De Carlo di Vernole; Francesca De Vito di Calimera; Paolo Greco di Caprarica di Lecce; Massimo Manera di Sternatia; Dina Manti di Corigliano d’Otranto; Fulvio Pedone di Lizzanello e Fabio Tarantino di Martano. Ad affiancare i rappresentanti degli otto municipi, anche i due consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle Cristian Casili e Antonio Trevisi.

A sedere al tavolo di via XXV Luglio, il questore Pierluigi D’Angelo, il comandante provinciale della guardia di finanza, Bruno Salsano e quello dell’Arma dei carabinieri, Giampaolo Zanchi. La riunione non poteva che partire dagli scontri avvenuti in mattinata, nei pressi dell’area recintata di Tap nelle campagne di Melendugno, dove la polizia e l’Arma, in tenuta antisommossa, a partire dall’alba si è fatta strada con gli scudi forzando il presidio formato da cittadini, attivisti e politici “No Tap” e provocando anche alcuni feriti, tra i quali lo stesso consigliere Casili.

“Abbiamo chiarito i fatti della mattinata – ha spiegato il primo cittadino di Melendugno, Marco Potì- e riportato al prefetto le nostre rimostranze per aver subito atteggiamenti violenti da parte della polizia. Chiarire quei momenti di tensione era necessario, soprattutto per sottolineare che noi ci frapponiamo tra agenti e cittadini, proprio per protestare pacificamente. Personalmente, mi sento amareggiato. Oggi un giorno di sconfitta per una scelta che noi riteniamo sbagliata al di là dei soli olivi sradicati. Ma noi proseguiremo con la battaglia”. Nell’incontro con palomba e con le forze dell’ordine, i sindaci hanno anche chiesto uno stop delle operazioni di espianto degli olivi di 24 ore, “Ma ci hanno detto che non sarà possibile”, dichiarano.

Al termine del tavolo in via XXV Luglio, gli otto portavoce salentini hanno poi raggiunto gli uffici della Regione Puglia di Lecce, in viale Aldo Moro, per una videoconferenza con  Michele Emiliano, alla quale ha anche assistito il deputato di Sinistra Italiana, Giovanni Paglia. Il governatore ha insistito sulla necessità di un tavolo tecnico "urgente e permanente" per trovare soluzioni. O, più che altro, "la" soluzione: lo spostamento dell'approdo in una porzione settentrionale del Salento. "La Regione è sola perchè le forze politiche sono lontane", ha dichiarato Emiliano, sulla cui posizione si troverebbero d'accordo gli esponenti locali del Pd. "No" a prescindere alla tap, invece, dal Movimento Cinque Stelle.

In quegli stessi istanti, intanto, una nota indirizzata alla stampa è giunta dal ministero dell’Ambiente. “La Commissione Via, organismo di valutazione indipendente dal ministero e da ogni indirizzo politico, ha prima valutato per mesi con il massimo rigore scientifico e poi dato parere favorevole con prescrizioni al progetto Tap: ciò significa che questo, ottemperate le prescrizioni della Via, rispetta in pieno le normative vigenti a tutela dell’ambiente, dichiara il ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti. " La nota del ministero, che legittimamente il Presidente Emiliano può provare a impugnare anche se non dice nulla di nuovo rispetto a quanto affermato in precedenza e mai impugnato, si limita a ribadire, peraltro sulla base di elementi forniti dalla stessa Regione, che la prescrizione A.44 che riguarda l’espianto degli ulivi è da considerarsi ottemperata dall’azienda e cioè che tutto sta avvenendo senza danno ambientale, nel rispetto delle fasi indicate dal parere della Commissione”. “La Tap – inoltre aggiunto Galletti - è un’opera strategica per il nostro Paese, indispensabile per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico: un’infrastruttura di sviluppo sostenibile che punta su quel gas che la stessa Regione Puglia è impegnata a promuovere come alternativa alle fonti tradizionali”.

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