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Allarme tumori: Calimera e Corigliano per un confronto urgente sull'ambiente

Francesca De Vito e Dina Manti chiedono l'attivazione di un tavolo per approfondire alcune questioni emerse dal Report Ambiente e Salute. I loro comuni al centro della "zona rossa"

LECCE – Le forti preoccupazioni emerse dalla presentazione del Rapporto Salute e Ambiente sull’incidenza di alcune tipologie tumorali spingono all’iniziativa alcuni amministratori locali.

I Comuni di Calimera e Corigliano d’Otranto, al centro di quella zona centrosalentina particolarmente colpita dall’incidenza di determinate forme di neoplasie, si offrono come capofila per approfondire le questioni ambientali che si ritiene possano essere messe in relazione diretta con l’aumento dei casi di tumore e della mortalità.

Le sindache Francesca De Vito e Dina Manti hanno inviato una nota a Provincia di Lecce, al Dipartimento di prevenzione della Asl e ad Acquedotto Pugliese per chiedere l’attivazione immediata di un tavolo interistituzionale.

“Riteniamo utile – ha dichiarato il primo cittadino di Calimera - che il tavolo possa discutere la situazione degli impianti già esistenti e in corso di attivazione sul nostro territorio in riferimento alle emissioni degli stessi in termini di impatto cumulativo. Riteniamo non più rinviabile un luogo di confronto tecnico, politico e sanitario per valutare gli effetti cumulativi sulla salute dei cittadini. Abbiamo proposto la prima settimana di marzo per mettere in agenda un primo approfondimento scientifico con Asl, Provincia e Terzo Settore e siamo in attesa di calendarizzarlo”.

La collega ha voluto invece spiegare perché la nota è stata indirizzata anche ad Acquedotto Pugliese: “Attraverso il parco pozzi presente a Corigliano emunge e fornisce acqua a diversi comuni. Una possibile contaminazione di tale risorsa può avere, dunque, effetti drammatici sulla salute, anche alla luce delle risultanze del report presentato che ha evidenziato la presenza di sostanze inquinanti e cancerogene nella falda sottostante i siti interessati da stoccaggio di rifiuti. Per questo motivo, il territorio di Corigliano d’Otranto già individuato quale sede di discarica posizionata proprio sulla falda, va salvaguardato nell’interesse di tutti i salentini poiché l’acqua è preziosa per l’intero Salento

Anche dal capoluogo si leva un allarme: il consigliere comunale di Lecce 2017, Roberto Martella, chiede al sindaco, Paolo Perrone, di valutare “se ci sono gli estremi di danno ambientale e di danni permanenti irreversibili alla salute, dove potrebbero configurarsi estremi di omicidio colposo da parte di ignoti, in modo che la procura possa aprire un’indagine nel merito”. Dai banchi della minoranza, Carlo Salvemini, ricorda però che la questione è stata già affrontata in passato: “Che nel Salento vi sia una concentrazione anomala di patologie tumorali non è una novità, purtroppo. Sono anni che se ne parla. Su nostra richiesta affrontammo questo delicatissimo tema in consiglio comunale: era il 21 dicembre del 2012 e, per voce delle massime autorità sanitarie nazionali intervenute, si ribadì che il tasso grezzo di mortalità della provincia di Lecce era di quasi tre punti superiore a quello regionale”.

In quella sede, ricorda il consigliere progressista, furono dati alcuni indirizzi, tra cui quello di inserire il Salento nei siti di bonifica di interesse nazionale, in modo che fosse possibile attivare uno studio epidemiologico direttamente del ministero della Salute. Ma nulla di quella discussione, ricorda, è stato tramutato in fatti.

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