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Sindaco querela il country manager di Tap: "Da lui parole diffamatorie"

Marco Potì, primo cittadino di Melendugno, si è recato questa mattina presso la locale stazione dei carabinieri. Non gli è andata già una dichiarazione rilasciata da Gianpaolo Russo per cui l'amministrazione intimidirebbe alcuni cittadini

MELENDUGNO – “Tutto si può dire dell’amministrazione di Melendugno ma non che sia criminale o criminogena”. Il sindaco, Marco Potì, respinge al mittente la dichiarazione rilasciata a latere del Festival dell’Energia, a Milano dal country manager di Tap, Gianpaolo Russo, per il quale – secondo quanto riportato anche dall’agenzia Ansa – alcuni cittadini avrebbero ricevuto delle telefonate “quasi di minaccia” finalizzate a scoraggiare contatti con il personale dell’azienda.

In questi ultimi giorni Tap sta sondando la disponibilità di alcuni proprietari di fondi che insistono lungo il tracciato previsto ad acconsentire all’installazione di piezometri, strumenti che misurano la compressibilità dei solidi e dei liquidi. E gli atteggiamenti “dissuasivi” non sarebbero mancati.  Al primo cittadino di Melendugno quelle parole non sono andate giù tanto che, questa mattina, si è recato presso la locale stazione dei carabinieri per formalizzare una denuncia querela per diffamazione a mezzo stampa.

“Compartamenti intimidatori e minacciosi non ci appartengono, ma sono riferibili a profili di spessore criminale. Non permetto a nessuno di riferire a un ente deputato al controllo delle regole parole di questo tipo”, ha commentato Potì che si è anche riservato di costituirsi parte civile a tutela dell’onorabilità dell’ente e dei suoi dipendenti.

Nella rassegna milanese, intanto, Russo ha confermato che il cantiere partirà regolarmente nei primi mesi del 2016 per concludersi entro il 2019, come prescritto nel decreto di autorizzazione unica firmato di recente del ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. 

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