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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Titolo di sosta scaduto, il Comune studia il ritorno all'avviso bonario

La giunta di Adriana Poli Bortone lo introdusse nel 2006, quella di Perrone lo eliminò sei anni dopo per dubbi legati alla sua legittimità: da allora si paga la sanzione amministrativa

LECCE - Si riaffaccia l'ipotesi della reintroduzione dell'avviso bonario in relazione a,la sosta che si prolunga oltre l'orario indicato sul ticket per il parcheggio. Il sindaco di Lecce ha dichiarato che è allo studio degli uffici comunali la possibilità di reintrodurre quello strumento che per alcuni anni ha consentito al trasgressore di turno, tramite il versamento di 5 o di 10 euro, di regolarizzare la propria posizione. 

"Siamo al lavoro - ha scritto Carlo Salvemini - per creare condizioni capaci di ridurre le sanzioni, non di aumentarle. Consapevoli che il rapporto tra polizia municipale e cittadini deve essere impostato su un patto di collaborazione e fiducia, in cui sono chiari per tutti i diritti e i doveri reciproci".

Le parole di Salvemini fanno seguito alla diffusione, da parte del quotidiano economico finanziario Il Sole24 ore, della graduatoria che vede Lecce al nono posto su scala nazionale per incassi relativi a multe (7,17 milioni di euro nel 2017 per una quota di 75,7 euro per abitante). Il dettaglio dice che poco più un decimo del totale delle multe (11mila 500 sul poco meno di 100mila) si riferisce a "grattini" scaduti, un terzo a sosta o transito in zona a traffico limitato.

La storia paradossale dell'avviso bonario

La storia dell'avviso bonario è particolarmente complessa e, volendo, anche paradossale. A Lecce è stato introdotto nel 2006 con il parere contrario dell'avvocatura e del settore Polizia Muncipale e Mobilità e poi, nell'ottobre del 2012, abolito dal consiglio comunale con il voto favorevole del centrodestra. I dubbi, sin dall'inizio, erano di natura giuridica e determinante fu, per la decisione dell'allora sindaco, Paolo Perrone, una sentenza della Corte dei Conti del Lazio che aveva condannato una società di gestione della sosta a risarcire l'erario di una somma pari al totale delle sanzioni amministrative - oggi fissate in un minimo di 25 euro - aggirate con l'avviso bonario.

D'altra parte una sfilza di sentenze del giudice di pace hanno decretato la nullità delle sanzioni amministrative, sulla scorta dei pareri più volte ribaditi dal ministero dei Trasporti secondo cui si può multare ai sensi del Codice della strada la mancata esposizione del titolo per la sosta (da 41 euro), ma non il prolungamento oltre il tempo indicato. In questo caso si tratta di una inadempienza contrattuale tra il conducente e l'amministrazione comunale, o la società che opera per conto di essa: le somme dovute si devono quindi recuperare secondo quanto stabilito in apposito regolamento che indichi, eventualmente, anche una penale a carico. Una convenzione tra Comune di Lecce ed Sgm, soluzione che Salvemini sostenne già in quel consiglio comunale del 2012, sarebbe dunque la strada da praticare e di cui si sta verificando la fattibilità alla luce dell'attuale quadro normativo.

Transito e sosta nella Ztl: una valanga di multe

L'altro dato significativo emerso è quello relativo alle multe per transito e sosta in zona a traffico limitato, un terzo di tutte quelle fatte a Lecce nel 2017. Sul punto il sindaco ha commentato che "al netto di chi entra sapendo di non poterlo fare, ci sono tanti cittadini che commettono inconsapevolmente l’infrazione a causa di una segnaletica agli accessi, e di un controllo degli stessi, che dobbiamo migliorare per renderla più chiara. Questo nonostante il regolamento approvato nel 2015 abbia notevolmente ridotto i pass dei mezzi autorizzati".

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