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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Sinistra anticapitalista Salento: piena solidarietà ai lavoratori feriti durante l’evasione dell’ ergastolano dal Vito Fazzi

E’ evidente come l’evasione del Perrone, omicida pluripregiudicato e già associato alla Sacra Corona Unita, non sia assolutamente ascrivibile a negligenza dei due agenti di polizia penitenziaria incaricati della sua conduzione al nosocomio e della sua sorveglianza all’interno.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

Sinistra Anticapitalista Salento manifesta piena solidarietà ai cinque lavoratori rimasti feriti dall’ergastolano Fabio Perrone durante la sua fuga dall’ospedale “V. Fazzi” di Lecce lo scorso venerdì mattina.

E’ evidente come l’evasione del Perrone, omicida pluripregiudicato e già associato alla Sacra Corona Unita, non sia assolutamente ascrivibile a negligenza dei due agenti di polizia penitenziaria incaricati della sua conduzione al nosocomio e della sua sorveglianza all’interno. Ciononostante D.a.p. (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) si è affrettato a precisare che il numero di agenti penitenziari fosse conforme alle esigenze e comunque  alle disposizioni normalmente applicate in casi del genere. Si dimentica che solo due agenti sorvegliavano un delinquente spietato e con gravissimi precedenti! Due agenti sono pochi, come inadeguata appare una struttura ospedaliera civile nel far fronte a questo tipo di esigenze, anche e soprattutto dopo i tagli alla sanità!

Servono  invece più risorse umane e finanziarie, negate da anni. Anche il mondo penitenziario è interessato da anni da tagli ed il personale è numericamente inadeguato alle crescenti esigenze carcerarie!  E così i due agenti penitenziari feriti rischiano, oltre al danno, anche la beffa di un processo penale per evasione colposa!!!

Lavoratori e lavoratrici dipendenti dell’amministrazione penitenziaria rischiano la vita tutti i giorni, con stipendi da fame con i quali spesso, soprattutto al sud e nel Salento, devono mandare avanti famiglie monoreddito!!! Bisogna dunque rafforzare la sicurezza e riconoscere, finalmente, condizioni di vita e salariali più dignitose!!!

La nostra solidarietà va anche al poliziotto del posto fisso di Polizia presso l’ospedale di Lecce, all’altro agente di polizia penitenziaria ferito nonché all’agente privato di sicurezza della Securpol Security srl, azienda incaricata della guardanìa dell’ospedale, che – al pari dei colleghi - non percepisce lo stipendio da almeno 4 mesi. I lavoratori di questa società, ai quali era stata promessa in passato l’internalizzazione alle dipendenze dirette della Asl, sono da mesi in mobilitazione permanente con presidio all’ingresso dell’ospedale. Solidarietà anche alla donna cui è stata rubata l’auto con la minaccia delle armi.

Si aumenti il livello della sicurezza per tutti fuori e dentro gli istituti di pena, si aumentino gli stipendi agli agenti, si utilizzino i fondi già stanziati – 500 mila euro – per dotare il carcere di Lecce di strumenti sanitari ed ospedalieri maggiori e migliori, in modo da evitare il ripetersi di episodi come quello di venerdì.

Lecce, 9 novembre 2015                                                                   Sinistra Anticapitalista Salento

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