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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

La minoranza reagisce all’affondo: “Perrone attacca migliaia di leccesi antifascisti”

Carlo Salvemini ricorda al sindaco che anche il comitato Lecce2019 ha preso le distanze dalla festa di CasaPound. Sel ricorda al primo cittadino le violenze della notte di mercoledì nel pieno centro della città. Foresio, Pd: "Non strumentalizzi"

LECCE – La sensazione è che il sindaco abbia interesse a fare esplodere la polemica, piuttosto che a sopirle. La pensa così, Carlo Salvemini, di Lecce Bene Comune che replica a stretto giro di posta all’anatema del primo cittadino contro la sinistra leccese, accusata in buona sostanza di coprire le violenze o quantomeno tollerare gli episodi di inciviltà che si sono registrati ieri durante il corteo non autorizzato promosso dai collettivi anarchici in risposta alla festa nazionale di CasaPound che intanto si andava concludendo nel chiuso di una struttura ricettiva di Surbo.

Salvemini ricorda che, a differenza di Perrone, Airan Berg, coordinatore del comitato Lecce2019 – di cui è presidente proprio il sindaco - aveva nei giorni scorsi dichiarato l’incompatibilità della piattaforma del movimento di estrema destra con il sistema di valori della città di Lecce che ambisce al riconoscimento come Capitale europea della cultura per il 2019.

Rispetto ai disordini, Salvemini, non si nasconde dietro a un dito ma risponde anche a nome di quella parte di cittadinanza che non riconosce nel centrodestra: “Intervengo per ribadire che si può - si deve - essere antifascisti senza imbrattare i muri o spaventare la città. Azioni che non possono essere difese. Intervengo sopratutto per difendere le migliaia di leccesi che, per il solo fatto di sentirsi e dichiararsi antifascisti e di sinistra, si vedono attaccati scompostamente dal loro sindaco senza ragione alcuna. Il corteo di ieri - non autorizzato a organizzato da un movimento che non riconosce autorità istituzionali e partitiche di alcun tipo e colore - è la rappresentazione di un antagonismo politico e sociale che sente la sinistra e la destra ugualmente lontane ed estranee. Vive di sé e del proprio spazio identitario”. 

Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, Paolo Foresio: “I valori dell’antifascismo – diametralmente opposti a quelli del fascismo, quindi basati su pacifismo, tolleranza, libertà di opinione, rispetto altrui – sono sacri per tutti coloro che, come me, sono da sempre di sinistra. È inaccettabile, quindi, che possano essere associati a gesti di prepotenza, inciviltà e DSCN0252-3violenza gratuita contro cose e persone. Ora mi auguro che le forze dell’ordine individuino e puniscano i colpevoli. Ma sarebbe auspicabile anche che si evitino facili e quanto mai inopportune strumentalizzazioni politiche su fatti del genere, che vanno condannati unanimemente per una questione di semplice buonsenso”. Secondo il responsabile organizzativo dei democratici, Mirko Zacheo, “la stupidità e l’inciviltà non hanno colore politico. Sembra quasi che stessero aspettando gli incidenti per sparare ad alzo zero”

Quelle di Perrone sono accuse diametralmente rispedite al mittente da parte del coordinamento cittadino di Sel: “Evidentemente il nostro sindaco non è a conoscenza che il coordinamento antifascista, nelle sue varie componenti, aveva organizzato - in segno di testimonianza e di protesta - un presidio democratico nell’area antistante Porta Napoli, regolarmente autorizzato, e che si è svolto senza alcun incidente o disturbo alla quiete pubblica. Rispediamo quindi al mittente ogni accusa di aver, anche indirettamente, consentito - come lui scrive - che il pomeriggio di follia avesse luogo. Avremmo, al contrario, gradito che il sindaco avesse stigmatizzato, con altrettanta puntualità e veemenza, gli atti di vandalismo e di violenza di cui si sono resi protagonisti gli attivisti di CasaPound, nel cuore di Lecce, nella notte di vigilia del loro raduno. Sarebbe interessante e opportuno un suo pensiero al riguardo”.

Leggi il comunicato del comitato provinciale dell'Anpi

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