rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Tap e Snam illustrano alle parti sociali i progetti di investimento sul territorio

Nuovo incontro a Roma, presente anche una delegazione con il presidente Gabellone e i sindaci Taurino e Accoto che hanno chiesto al governo un confronto in loco

LECCE – Si è svolto oggi a Roma un altro incontro per discutere degli investimenti previsti da Tap e Snam sul territorio salentino in relazione alla realizzazione di due gasdotti: il primo, fortemente contestato, prevede l’approdo a San Foca dopo aver attraversato l’Adriatico, il secondo il ricongiungimento con la rete di distribuzione nazionale a Mesagne. Due opere che di fatto sono una cosa sola ma che sono stati separati in due iter autorizzativi distinti.

La delegazione salentina e il governo

Per la seconda volta al vertice hanno partecipato il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone e i sindaci di Trepuzzi e Andrano, rispettivamente Giuseppe Taurino e Mario Accoto. La delegazione si è recata nella capitale per presentare al governo la richiesta di fare degli investimenti propri sul territorio, senza lasciare che la questione sia gestita dai due soggetti privati, e più in generale per rappresentare l’esigenza di una “vertenza Salento” fondata sulla premessa di una eccessiva pressione che ha già causato troppi danni in termini ambientali e sanitari.

La partecipazione al tavolo è stata fortemente criticata dai sindaci di Melendugno, Vernole e di altri Comuni fermamente contrari, senza margini di mediazione, al progetto Tap. In realtà anche nell’assemblea dei sindaci di lunedì scorso a Palazzo dei Celestini era emersa, rappresentata dal primo cittadino di Lecce e condivisa da altri, l’opportunità di non acuire la distanza con le amministrazioni che si oppongono all’opera e di attendere, prima di parlare di investimenti o compensazioni, l’esito della procedura visto che quella per Snam è ancora in corso e ha appena registrato il parere negativo di tutti i comuni interessati, eccezion fatta per Brindisi, dal metanodotto di servizio (il capoluogo, Melendugno, Vernole, Castri di Lecce, Surbo, Torchiarolo, San Pietro Vernotico).

Ancora oggi, in concomitanza con l’incontro, Carlo Salvemini scriveva sul proprio profilo facebook che l’opposizione a Tap non è solo per un tubo che passa sotto terra, ma per un carico ambientale scaturito da scelte industriali del passato: “Le possibilità di vedersi riconosciute le proprie ragioni – concludeva - passa dalla capacità del Salento e della Puglia di fare squadra attorno a valutazioni e obiettivi comuni.  Se ciascuno gioca una propria partita la sconfitta non è un rischio ma un'inevitabile conseguenza”.

I progetti per futuri investimenti

Nell’incontro romano Tap e Snam hanno anche dettagliato meglio il programma di investimenti che intendono fare (in allegato, sotto): il ministro alla Coesione Territoriale, Claudio De Vincenti, ha voluto che anche la delegazione salentina fosse presente al confronto con sindacati e associazioni di categoria (con la Regione Puglia sempre in veste di osservatore).

Più in generale l’esponente del governo si è detto disponibile ad affrontare la situazione pugliese nella redazione imminente del Piano nazionale di decarbonizzazione (questione che sta molto a cuore al sindaco di Trepuzzi), così come di fare il punto sullo stato di avanzamento del "patto per la Puglia" per la parte che attiene al Salento e ad una accelerazione degli investimenti previsti: si è discusso di metropolitana di superficie e del comparto turistico. Acquisita anche la disponibilità ad un confronto a Lecce nei primi giorni di dicembre con le istituzioni locali per analizzare tutte le questioni emerse.

Tap e Snam prevedono un impatto sull’indotto di circa 100 milioni di euro, con il coinvolgimento di circa 600 lavoratori locali nel processo di realizzazione del gasdotto. Quanto alla fase di gestione, stimano l’assunzione di 40 unità (60 per cento locale) e una ricaduta economica annua sul territorio di 1,5 milioni di euro. Sono stati illustrati progetti specifici (in allegato, sotto) per circa 25 milioni di euro: Snam (che di Tap è azionista), per esempio, ha proposto un centro di eccellenza mondiale per la decarbonizzazione, con il supporto della Commissione Europea e di aziende private. Secondo i proponenti si svilupperebbero così attività per ulteriori 30 milioni di euro.

Le proposte di Tap e Snam

Cgil: "Proposte da approfondire"

“Le proposte di investimento per la decarbonizzazione per il Salento e la Puglia presentate oggi sono meritevoli di approfondimento”. È quanto dichiarano i segretari confederali della Cgil Gianna Fracassi e Vincenzo Colla al termine del tavolo di confronto a Palazzo Chigi sugli investimenti di decarbonizzazione presentati dalle società Tap e Snam.

“Prendiamo atto - proseguono i dirigenti sindacali - che rispetto alla prima riunione, l’impegno delle due società è cresciuto”. Fracassi e Colla sottolineano di aver chiesto un “approfondimento in sede tecnica, con incontri di merito, sui vari progetti di sviluppo locale presentati, specialmente per quanto riguarda la decarbonizzazione e la proposta sulla produzione di idrogeno, con la dovuta attenzione all’impatto su salute e sicurezza”. “Per dare un giudizio di merito compiuto - concludono - attendiamo il confronto tra le organizzazioni sindacali e le due società Tap e Snam”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tap e Snam illustrano alle parti sociali i progetti di investimento sul territorio

LeccePrima è in caricamento