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Statale 16, grillini del Salento contro lo sviluppo a colpi di cemento

I rappresentanti delle varie realtà salentine, che aderiscono al Movimento Cinque stelle, si schierano contro il progetto delle quattro corsie sulla strada Otranto-Maglie: "La messa in sicurezza, ma senza stuprare il territorio"

LECCE - Il Movimento 5 Stelle di Lecce, insieme a quelli di Nardò e Galatone ed agli attivisti di Galatina, Casarano, Taviano, Melissano, Porto Cesareo e di tutto il Salento, si schierano tutti con le associazioni ed i cittadini che denunciano quello “l'ennesimo scempio che il Salento sembra essere condannato a subire nell'immediato futuro”: uniti contro l'allargamento della statale 16 Maglie-Otranto, che insieme ad altre opere di “ingiustificata cementificazione collegata a nuova viabilità stradale”, secondo quanto sostengono “contribuirà a sacrificare il nostro territorio sull'altare del profitto privato e di un'idea malata di sviluppo”.

“Quattro corsie – scrivono in una nota - con adiacenti complanari a doppia corsia, cavalcavia e svincoli, praticamente una costosissima autostrada per collegare i due centri con un risparmio di tempo di percorrenza di pochi minuti per avere in cambio l’uccisione di circa 8mila ulivi (centinaia dei quali censiti come monumentali), la distruzione di siti di rilevante valore paesaggistico, storico ed archeologico”.

“È la solita vecchia storia – rilanciano - le grandi opere come ‘occasione di sviluppo’ ed ‘opportunità occupazionale’, l'idea folle che investire soldi pubblici in opere non necessarie o sovradimensionate, possa davvero portare benessere e ricchezza e non accorgersi che si sta distruggendo per sempre il nostro unico, vero patrimonio, quello ambientale, agricolo, naturalistico e culturale”.

I grillini sottolineano come amministratori di ogni colore politico “in cambio del consenso di centinaia di lavoratori sottoposti al noto ricatto occupazionale nonché di pochi ma potenti lobbisti del cemento e dell'asfalto”, coltivino il “dogma illusorio dell'edificazione all'infinito, del nuovo appalto con cui dare risposta - almeno per un po', fino alla prossima lottizzazione o piano d'asfalto o tornata elettorale – alla sete di un falso progresso che si sta dimostrando la prima causa dei nostri mali”.

La statale attuale che collega Maglie con Otranto, secondo i rappresentanti del movimento, potrebbe essere messa in sicurezza (dando per buona l'esistenza di una sinistrosità più elevata rispetto ad altre strade salentine, dato che francamente ad oggi non sembra disponibile) con corsie di decelerazione e modifiche di alcuni singoli svincoli, “senza stuprare in maniera così violenta quel territorio, oltre che richiamando, ovviamente, ogni misura precauzionale volta al rispetto del codice della strada da parte degli automobilisti”.

Su quei circa 15 kilometri – chiedono - si investano piuttosto i denari pubblici per il miglioramento dei punti critici della viabilità di quell'arteria e soprattutto per la realizzazione di una ‘strada parco’ con percorsi archeologici, cicloturistici che valorizzino e migliorino l'esistente, ripensando un modello di sviluppo territoriale che esalti le naturali vocazioni salentine in termini di turismo culturale, artigianato, agricoltura avanzata”.

Il movimento annuncia di voler garantire nel futuro la “puntuale denuncia e l'attento controllo sullo sviluppo di queste vicende” contro il consumo di territorio.

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